Le precisazioni del Comitato Accoglienza di San Giovanni Rotondo
Dopo il nostro articolo di ieri sulla fine del progetto di accoglienza dei migranti provenienti dal nord-Africa vi abbiamo dato conto dei sei ragazzi che hanno protestato dinanzi Palazzo di Città chiedendo un incontro con le istituzioni cittadine per valutare la loro posizione.
Il Comitato Accoglienza Migranti nella giornata di ieri è stato vicino ai ragazzi permettendo loro di rifocillarsi con un pasto caldo alla mensa della Caritas. Questa notte inoltre hanno dormito in una campagna messa loro a disposizione da don Andrea Lauriola.
“La situazione di questi ragazzi è davvero insostenibile”, riferisce Matteo De Vita uno dei componenti del Comitato sangiovannese.
“Ieri è stata una giornata molto dura: meno male che gli amici di Rifondazione e Sel si sono messi a disposizione per cercare di trovare una soluzione contattando le varie associazioni. Al momento brancoliamo un pò nel buio e dobbiamo fare di necessità virtù. Le istituzioni sono assenti e si prospettano giornate difficili. Le istituzioni hanno posto la questione più sul piano burocratico che su quello umano.
Questa non è accoglienza. I ragazzi – continua De Vita – hanno protestato perché stavano frequentando un corso di formazione da orafo che ancora non hanno concluso. Chiedono solo di continuare questo progetto che rappresenta per loro l’unico svago ed un futuro sbocco lavorativo. L’associazione Solidaunia si occuperà di loro ma solamente a partire dalla settimana prossima”.
De Vita tiene a ringraziare tutti i componenti del comitato di accoglienza, Rifondazione Comunista, SEL, le suore della Caritas e soprattutto don Andrea, persona dal cuore veramente grande e nobile.
“Non ci sembra giusto che noi dobbiamo sobbarcarci di tutte le spese per permettere a questi ragazzi un minimo di sostentamento: le istituzioni, i servizi sociali dove sono? Che ruolo hanno? Nel frattempo abbiamo trovato un affittacamere per tre giorni, ovviamente a nostre spese – conclude De Vita – per dare un tetto ai nostri amici.
Chi volesse darci una mano può contattarmi personalmente al 329.0699348”.
alv
Andrea Lauriola
per la precisione: le suore sono le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, in modo speciale suor Rosalba.
E non dimentichiamo Matteo De Santis, in prima linea in questa particolare vicenda
Andrea Lauriola
Giovanni Canistro
Fermo restando l’impegno locale, mi chiedo che fine abbia fatto l’istituzione regionale che fortemente ha voluto questo progetto. La sensazione è quella del menefreghismo più totale delle istituzioni che non hanno ben pianificato fino alla fine quello che hanno sempre osannato come progetto umanitario , assistenziale e di accoglienza. Sel e Rofindazione perchè non si rivolgono rdirettamente al loro principale referente regionale e cioè il presidente, o forse è troppo impegnato a leccarsi le ferite. Non voglio far polemica ma credo che come al solito di proclami tanti, ma segiuti da pochi fatti, se non fosse stato per l’impegno di pochi sarebbe stato un fallimento completo. Progetto completamente da rivedere.
Giovanni Canistro
Matteo De Vita
Giovà se ci vuoi dare na mano te ne saremo grati, altrimenti evita che non è proprio il caso. Questo è il classico modo sangiovannese di pensare ovvero farsi meglio degli altri, ma poi quando si tratta di mettersi in gioco spariscono tutti. Come il Movimento 5 stelle, si fanno tanto salvatori della patria a San Giovanni, ma non gli ho mai visti fare qualcosa (anche gli altri partiti), o meglio nn so manco chi sono. Se avete tutti delle idee o proposte scendete in campo a confrontarvi direttamente con tutti e poi parlate. Perchè così è troppo facile.
Matteo De Vita
harlequin
Di certo un progetto di questa portata (1650 persone nella sola Puglia) è difficile da gestire per un anno in modo così “statico”. Figuriamoci inventarsi un “post-progetto”. Non intendo giustificare disattenzioni o negligenze nelle responsabilità amministrative, ma non ritengo in questo caso sia giusto fare moralismi facili. Non è facile gestire già “nel piccolo” lo sforzo di trovare una sistemazione a sei giovani, ma diverse persone si stanno dando da fare per permettere loro di respirare dignità: dalla famiglia che li sta ospitando (praticamente gratis) a diverse famiglie che si sono rese disponibili sotto molti punti di vista.
Continuiamo a prestare attenzione a chi è nel bisogno per essere insieme, solidali.
Andrea Lauriola
Sante Barbano
Un grazie enorme sicuramente va a chi si è prodigato senza pensare a dei “ritorni”.
La questione immigrazione è di natura nazionale, anzi direi continentale, sinceramente non si possono addossare le colpe solo al comune o alla regione.
L’Europa è incapace di regolamentare anche questo tipo di problema. L’unica strada per non avere immigrazione è cambiare alla fonte: stabilizzare politicamente le nazioni di origine e magari creare lavoro. Adesso è impensabile visti i problemi interni ma il colonialismo è roba di paesi “occidentali”.
Sinceramente con il taglio alle politiche sociali non so come si possa affrontare un problema simile senza la cooperazione di altre nazioni.
Comunque idee o proposte devono giungere dalle associazioni, da chi è sul campo ogni giorno, non da forze politiche che però hanno l’obbligo di ascoltare e formulare una soluzione attuabile nelle attuali circostanze.
Sante Barbano