15/10/11: la manifestazione nazionale di Roma
vista da un militante di SEL
Ormai i giornali e le Tv nazionali hanno
scritto di tutto su gli atti vandalici occorsi durante la manifestazione, ma
nessuno ha cercato di far vedere la realtà parallela e contraria che stava
avvenendo in quegli stessi momenti, che non avevano nulla di violento, di
distruttivo e di abietto.
Con queste poche righe cercherò di
mostrarvi l’altro lato della manifestazione che tutti gli altri cercano di nascondere.
H 06.30 l’appuntamento è fissato innanzi
gli uffici delle poste centrali e già lì si può iniziare a sentire il clima di
festa che ognuno di noi aveva in se. Verso le sette iniziamo a partire alla
volta di S. Marco in Lamis per recuperare altri partecipanti e dirigerci verso
S. Severo per prendere l’autostrada.
Arrivati all’ingresso autostradale
recuperiamo gli amici di S. Severo e partiamo alla volta di Roma.
Dando un occhiata al gruppo possiamo già
notare chi potremmo incontrare nella manifestazione, difatti il gruppo era
composto dalle svariate facce della nostra società; c’era il pensionato, vecchio combattente
sempre pronto in prima fila per cercare di migliorare questa nostra situazione; il lavoratore, preoccupato per la sua
situazione contrattuale; la famiglia, che non sa più a che santo
votarsi per arrivare alla fine del mese; ed infine i giovani disoccupati o studenti,
che non sanno che futuro avranno.
Verso le 11.30 l’arrivo a Roma ci mostra
già una piccola parte di quella immensa massa umana che costituirà il corteo.
Nell’accingerci ad andare verso la
metropolitana sentivamo i primi toni di canti o inni che ci facevano intendere
quale fosse il clima di festa che ci avrebbe accolto.
Arrivati a Termini ci dirigevamo alla volta
di Piazza della Repubblica punto di partenza del corteo, la fiumana di gente
era già decuplicata.
Eccoci arrivati nei pressi della piazza,
quello che colpiva era la moltitudine di colori presenti i volti sorridenti
della gente e l’estro creativo per i preparativi degli ultimi manifesti o
cartelloni.
In piazza t’incrociavi con mondi
apparentemente diversi l’uno dall’altro ma che erano lì per un unico scopo.
Le diverse musiche trasmesse dai vari
impianti siti sui vari carri condivano questo clima allegro.
Ci si fermava a guardare i vari cartelloni
che con ironia o con parole chiare dimostravano il dissenso nei confronti di
questo modo di governare.
Si rimaneva ammirati nel vedere la
moltitudine di gente proveniente dalle varie parti della nazione e di diverse
etnie, infatti alla manifestazione erano presenti molti extracomunitari che
animavano quel clima di festa.
Insomma era proprio una bella festa che
aimè è stata distrutta da 4 idioti, ma non voglio parlare di questo.
Verso le due del pomeriggio il corteo
inizia a muovere i suoi primi passi, la gente è così tanta che la coda del
corteo per muoversi deve attendere all’incirca un’ora……. E poi ????
E poi i primi scontri sotto gli occhi di
tutti all’infuori della polizia che stava tranquilla nelle parallele alla
strada che occupava il corteo.
Saltiamo questo punto, tanto possiamo
benissimo trovarlo nei resoconti più o meno veritieri che troviamo nei vari
servizi di informazione, tra cui per fortuna anche Internet.
Mentre la parte centrale e la testa del
corteo si disgregava la coda continuava la sua marcia pacifica, non so se,
questa parte della manifestazione sia arrivata in piazza S. Giovanni (anche se non lo credo possibile, visto che
lì ormai era solo una zona di guerra) però ha dato un segnale forte a tutti
noi… possono cercare di fermarci in tutti i modi ma noi pacificamente andremo
comunque avanti.
Visto passare quest’ultima fase del corteo
ci accingiamo ad andare verso il luogo di ritrovo al nostro pullman,
amareggiati da quanto avevamo visto ma anche speranzosi visto che cmq il corteo
non era del tutto distrutto.
Gli ultimi inni e canti li abbiamo sentiti
nella metropolitana e poi via di ritorno al nostro paesello.
Matteo
De Santis
SEL – San Giovanni Rotondo