Il pensiero di Giuseppe Siena, ex amministratore comunale, sulla eventuale donazione del cuore di Padre Pio
Ho appreso sabato dalla stampa, come tanti miei compaesani, della volontà, o come vogliono puntualizzare i Frati, dell’intenzione di donare il cuore di Padre Pio a Pietrelcina.
Senza entrare nel merito di discutibili sia pure richiamate ragioni di tipo religioso mi voglio attenere da laico a qualche considerazione sulla inopportunità di questo annuncio che, non ci voleva molto a capire, avrebbe portato a un chiaro scontro tra le due comunità gemellate che hanno rappresentato e rappresentano tutt’oggi parti importanti nella storia di Padre Pio.
In me è forte la rabbia mista ad indignazione, come penso in tanti cittadini di San Giovanni Rotondo e Pietrelcina, perchè il Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, che sprovveduto non è, contravvenendo a precedenti e solenni atti e assicurazioni ha lanciato questa bomba che avrà come unica conseguenza l’incrinatura dei rapporti tra le due comunità.
Quello che fa più male è il tentativo di far passare il popolo di San Giovanni Rotondo come egoista o peggio che pensa solo ai propri interessi lasciando cadere il vero problema di una inopportuna quanto scorretta posizione dei frati cappuccini nei confronti delle due comunità.
Ritengo che sia legittimo che ognuno di noi abbia avuto una propria posizione sulla opportunità o meno della riesumazione di Padre Pio avvenuta, ricordiamolo, con il comune amministrato da un commissario prefettizio lasciando fuori da ogni decisione il parere del popolo di San Giovanni Rotondo.
Io ero tra quelli che non hanno condiviso la riesumazione ma ho rispettato quella scelta pur rifiutando di andare a vedere come avevano preparato artificialmente il viso di Padre Pio e i paramenti che ricoprivano i resti del corpo. Ma queste sono considerazioni mie personali che non attengono all’argomento di oggi ma servono a far comprendere che non sono tra quelli che ritengono di avere la verità in tasca e con isterismo la sostengono.
Però di una cosa sono certo è che questa brutta storia sicuramente creerà una frattura nei fedeli facendo un danno incommensurabile all’immagine delle due comunità, dei frati Cappuccini ma sopratutto si è nuovamente posto Padre Pio, suo malgrado, come elemento di divisione e non di unione.
Siamo sicuri che Il nostro Caro Santo avrebbe condiviso il metodo adottato? Non sarebbe stato più giusto preparare i due comuni gemellati per arrivare ad una eventuale condivisione nei tempi e nei modi piuttosto che metterli uno contro l’altro?
Spero di sbagliarmi ma sono convinto che quello che si fa passare come semplice intenzione è una decisione già presa che sarà attuata proprio con la strategia messa in atto: far passare il popolo di San Giovanni Rotondo come poco generoso e egoista nei confronti della città Natale di Padre Pio.
La convocazione del consiglio comunale straordinario, qualche lettere già apparsa sul portale di San Giovanni Rotondo e anche la mia nota confermano che ci sarà una discussione che porterà a contare chi è allineato con i Frati e chi non lo è perdendo di vista il bene prezioso che il comune di San Giovanni Rotondo, proprio per l’amore che ha per il nostro Santo, deve difendere: la fratellanza con Pietrelcina.
Una speranza è riposta in me è che Padre Francesco che conosco come un uomo di pace sappia riparare all’errore e rimettere la questione nei giusti binari fermando questa sorta di conta pericolosa e dannosa per tutti.