di Berto Dragano
Ho letto il libro di Gennaro Tedesco “Amaro Giuliani” e sono triste.
Spesso la storia ci attraversa senza che nessuno se ne accorga e l’unico modo per fermarla è la memoria.
La storia politica del nostro paese rimane poco impressa nella mente di noi cittadini e gli eventi accadono per poi essere dimenticati velocemente.
E’ pur vero che la politica viene raccontata, scritta e discussa non più nei partiti con direttivi aperti al popolo, che può ascoltare le sfumature, le distorsioni di futuri candidati e militanti politici.
La gente sopravvive alla politica origliando e vivendo di passa parola. La presentazione del libro “Amaro Giuliani” è stata un occasione per rimettere la politica in piazza, riconnettersi col popolo.
Oggi ci troviamo di fronte ad una finta democrazia che subisce ancora il potere supremo di chi ha trasformato l’arte di fare politica per produrre la felicità di una comunità, nell’arte di “chi non sta con me è contro di me” senza possibilità di confronto edificante.
La speranza è che il popolo stesso possa riportare equilibrio ed equità ad un sistema distorto, rigenerando la democrazia del nostro territorio, restituendo dignità ed immagine ad un paese che da tempo subisce instabilità e tante chiacchiere.
La gente deve dotarsi di più potere e organizzazione se intende far valere la sua potenza. Per dominare ed essere realmente sovrano, il popolo deve innanzitutto applicare il dividi et impera (dividi e impera) contro mal governo ed affarismo, perché questi due concetti sono deleteri per tutto l’equilibrio sociale e la buona politica.
La verità è che la corruzione, il clientelismo e la mala-politica sono tutt’altro che finiti. Questo fenomeno è addirittura peggiorato ed ha fatto si che l’economia e gli affari prevalessero sulla politica stessa.
Il rinnovamento politico non deve rimanere uno slogan elettorale, bensì un percorso che si costruisce nel tessuto sociale del nostro territorio. Non è una questione di anagrafe ma di metodi e di contenuti, riconoscibile nelle singole scelte coerenti.
Responsabilità e coinvolgimento, possono formare quel tessuto di cittadini attivi ed “esperti” che danno fondamento reale alla democrazia e risorse nuove al ceto politico.
Alla presentazione del libro “Amaro Giuliani” ho visto molti giovani e meno giovani aperti all’informazione corretta ed alla ricerca storica e culturale, hanno già compreso per cosa sia giusto e valido lottare e ciò per cui sia totalmente inutile spendersi. Non crede più che una giunta comunale si cambia perché i cittadini lo chiedono.
La politica di oggi, che nei fatti è la vera antipolitica, evidentemente è ancora sorda a qualsiasi richiamo serio e pragmatico che vada al di là dei meri interessi di retrobottega.
Ho letto un libro che racconta di noi che stiamo a tifare e di loro che giocano a pallone, che molte volte cambiano le regole a loro piacimento e magari rischiano di perdere la partita del cambiamento.
Andiamo avanti senza curarci di loro, con mente limpida, e ricordando sempre che la libertà, nel senso più ampio del termine, non ci è concessa da nessuno, ma va sempre e comunque conquistata.
Berto Dragano
“La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere. E poi la gente, (perché è la gente che fa la storia)…
Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi…
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella ciao, che partiamo.
Francesco De Gregori