di Berto
Dragano
L’esercizio che
si compie ad ogni fine estate è quello di raccontare come è andata, cosa si è
fatto, le emozioni che ci hanno attraversato.
Ci si racconta
dell’estate che finisce, del PD che perde nella nostra città, del PD che vince
in tutt’Italia, De Magistris a Napoli, Pisapia a Milano, delle feste del PD che
non sono più quelle di una volta, dei big della politica che non sono più di
moda, delle Feste di Sinistra sempre piene di giovani e belle speranze.
Ci si racconta
del nuovo sindaco, delle sue belle scarpe che vanno a tono con le sue buone
intenzioni ancora da provare, la nuova tabella con i nuovi orari del Parco del
Papa col nome, cognome e titolo del nuovo primo cittadino, un’abitudine
ereditata da tanti che continuo a non capire, ma che sembra piacere nel tempo a
chiunque salga a palazzo città.
Abbiamo letto e
raccontato “il Giornale” e “l’Unità” che sembra che c’è l’abbiano
con la nostra cittadina, attaccando in malo modo il nostro fare turismo che
tende al trash. E con tutta risposta i nostri umori si sono trasformati in una
fiaccolata di protesta.
Ci siamo
raccontati il grande successo della notte bianca con ospite speciale Leone di
Lernia che non ha nulla a che vedere con quel trash descritto dai soliti giornalisti
comunisti. Dopo la gara del rutto inaugurata dall’artista cosa potranno
scrivere più stì giornalisti, dopo tanta fede un rutto ci libererà.
Ci siamo
raccontati le feste patronali sempre criticate, ma che sembrano ultimamente
ottenere grande successo di critica da parte del popolo sangiovannese, e quando
si colpisce nei colori e nelle tradizioni il successo amministrativo è
garantito, bilancio economico a parte.
Qualcuno si è
lamentato della mancanza dei venditori di pesciolini rossi, ma si è trattato
dei soliti comunisti che hanno sempre da ridire.
Ci siamo
raccontati le lunghe file alla posta, scoprendo finalmente cosa fosse quel
bungalow in mezzo alla città.
Ci siamo
raccontati la gentilezza e l’impegno di tutti quei ragazzi volontari che hanno
osservato e protetto le nostre colline che bruciando mettono in pericolo i
nostri inverni piovosi da un territorio sempre più cementificato.
Ci siamo chiesti
come faranno tutti quelli che edificando la propria villetta, prima di
urbanizzare una zona, si trovano ancora senza le utenze primarie.
Ci siamo
raccontati, ci siamo chiesti se poi veramente questa nuova amministrazione è
così giovane e che non saranno vincolati dai soliti maestri della politica
emersi a furor di popolo e che dietro le quinte fanno il bello e il cattivo
tempo.
L’estate è
finita e con lei il tempo delle sagre e delle feste, anche per questa nuova
amministrazione è arrivato il tempo di lavorare.
E allora
aspettando una nuova estate, buon lavoro a tutti.
Berto Dragano