Il parere del Wall Street Journal sul Partito Democratico italiano e
sulla sua offerta politica:
il nulla
Alexander Lee
del Wall Street Journal presenta l’opposizione italiana da un
punto di vista esterno: il Partito Democratico critica la gestione economica
del Paese da parte di Berlusconi, ma non offre alcuna alternativa concreta.
LA FIDUCIA –
Come dimostrano i risultati del voto di venerdì scorso sulla fiducia,
il primo ministro Silvio Berlusconi si è salvato: col volto coperto dalle
mani, quasi scoppia a piangere di sollievo. Il voto ha rappresentato un test
della capacità di Berlusconi di guidare l’Italia durante una crisi economica
crescente. Sulla carta, avrebbe dovuto perdere. In difficoltà di fronte
agli italiani con un debito pubblico enorme di quasi
il 120% del PIL, ha dovuto affrontare grosse sfide. Da quando
Moody ha declassato il rating del debito in
Italia da Aa2 ad A2 lo scorso 4 ottobre, la fiducia dei
mercati nei titoli di Stato italiani è crollata e il governo
Berlusconi si è trovato sempre più sotto pressione: deve la spesa
pubblica. Tuttavia, la settimana scorsa il parlamento ha
respinto la sua relazione sul bilancio del 2010, che era
destinato a preparare la strada verso ulteriori misure di
austerità. La coalizione parlamentare di Berlusconi ha inoltre
cominciato a spaccarsi. Alcuni membri del Popolo della Libertà (PdL)
si sono opposi alla relazione di bilancio e hanno votato contro il
primo ministro. Dopo aver annunciato il mese scorso l’intenzione di
lasciare il partito, l’ex rappresentante del PdL Santo
Versace ha dichiarato apertamente che l’Italia ha bisogno di
un nuovo premier. Anche il popolo si oppone sempre più a Berlusconi. La
situazione economica in continuo peggioramento ha consumato la sua popolarità,
già fragile dopo una serie infinita di scandali. All’inizio di questo mese,
l’indice di gradimento nei suoi confronti è sceso per la prima volta sotto
il 24%. Le violente proteste a Roma di sabato scorso sono testimonianza
della rabbia che le sue misure di austerità hanno provocato. Eppure, contro ogni
previsione, Berlusconi è arrivato alla vittoria la settimana scorsa,
ottenendo i 316 voti necessari, senza troppe difficoltà. Il
suo trionfo sembra quasi sfidare il buon senso. Come
ha fatto? La risposta è semplice. Nonostante il risentimento degli
elettori e dei parlamentari possa essere attribuito alle sue misure d’emergenza,
il Cavaliere offre l’unica soluzione realistica ai problemi
economici d’Italia.
LE
ALTERNATIVE – Non è che la politica
economica di Berlusconi rappresenti la migliore speranza per
l’Italia di saltare fuori dal pantano del debito. Una
combinazione di tagli alla spesa, tagli e aumenti fiscali che
costituiscono il pacchetto di austerità del governo è stata giustamente
criticato e accusata di creare una contrazione piuttosto
che incoraggiare la crescita economica. Confindustria, la
federazione dei datori di lavoro italiani, ha annunciato nel mese di
settembre che era “molto preoccupata” dalla risposta di
Berlusconi alla crisi, e Jean-Claude Trichet, capo
della Banca centrale europea, ha più volte indicato la sua
ansia per la direzione presa dalla politica economica italiana. I
provvedimenti di Berlusconi sono stati avversati dai sindacati per aver colpito in
modo sproporzionato gli operai. Anche se non rappresenta la
migliore di tutte le strategie possibili, però, l’agenda di
Berlusconi è comunque l’unico pacchetto serio di
riforme in offerta. Nonostante chieda le dimissioni di
Berlusconi da mesi, la forza d’opposizione principale in
Italia, il Partito Democratico, non è riuscito ad
avanzare alcuna alternativa realistica alle sue proposte di
bilancio. Non importa quanto valida sia la critica avanzata
alle misure di Berlusconi, il Partito Democratico non ha niente di
meglio da offrire. Questo è il prodotto di una
lunga crisi al cuore del partito. Ricavato all’interno di
una coalizione di partiti di sinistra nel 2007, il Partito
Democratico è composto da ex democristiani, comunisti, socialdemocratici e
liberali, che conservano una propria identità tra fazioni
e spingono in direzioni diverse. Come i leader di partito hanno
ammesso, è praticamente impossibile trovare un consenso. In
nome di preservare l’unità, il partito
ha sempre offerto blande politiche centriste che hanno
lottato per differenziarsi da quelle del PdL.
PANORAMA
ATTUALE – Allo stato attuale, le “prescrizioni”
economiche del Partito Democratico rimangono concentrate sulla
creazione di posti di lavoro e sulla tassazione
progressiva, questioni che lo stesso Berlusconi ha abbracciato a sua
volta. Le continue divisioni tra fazioni hanno impedito al
Partito Democratico di spiegare come raggiungere questi obiettivi. Le
elezioni amministrative italiane di maggio hanno sottolineato la
situazione, mostrando che gli elettori sono diffidenti verso questo
tipo di vaghezza politica e temono che il
partito potrebbe fratturarsi al momento di formare un
governo. Le stesse preoccupazioni hanno impedito ai sindacati
italiani, tradizionalmente di sinistra, di dare il loro pieno
sostegno al Partito Democratico. Vista in questa luce, la
vittoria di Berlusconi al voto di fiducia sembra meno
sorprendente. Il suo successo è un prodotto del
fallimento della sua opposizione. Ma mentre la
debolezza del Partito Democratico in materia di
politica economica può essere una buona notizia per Berlusconi,
è quasi certamente una brutta notizia per l’Italia. Data la
probabilità di default e stagnazione, è chiaro che il
paese ha urgente bisogno di una forte alternativa a Berlusconi.
Anche a rischio della scissione del partito e di incorrere
in perdite di elettorato, la leadership del Partito
democratico deve riconoscere che ha la responsabilità di
elaborare una politica chiara ed efficace in campo economico,
concentrandosi sulla promozione della crescita e sulla stabilizzazione
della spesa pubblica. Sarà dura, ma la vittoria di
Berlusconi dimostra che il Partito Democratico ha bisogno
di ripensare la sua strategia economica da zero se la speranza
dell’Italia è quella di recuperare. Questa, la visione che hanno di noi
dagli Stati Uniti.
Tratto da giornalettismo.com