I sei “pilastri” su cui è impostato il progetto politico
Abbiamo già dato notizia su questo portale della nascita a San Giovanni Rotondo del movimento sociopolitico “Oltre le bandiere”.
Con questo comunicato vogliamo dire qualche cosa in più, rifacendoci a quanto è riportato ancor più approfonditamente nel documento costitutivo del movimento, pubblicato sul sito www.oltrelebandiere.it.
Da circa un anno un gruppo di persone di varia estrazione politica e sociale di San Giovanni Rotondo, stanche della lunga crisi che affligge la vita politica, economica e culturale della città, hanno unito le loro forze per creare un progetto socio-politico capace di condurla fuori dal tunnel politico-amministrativo.
E’ un progetto che vuole adattarsi alla vita sociale e alla vita pubblica sangiovannese, caratterizzata negli ultimi tempi da una fortissima conflittualità partitica, che ha causato la paralisi dell’attività amministrativa, con conseguenze molto dannose per l’immagine e per l’economia di San Giovanni Rotondo.
In un momento di forte disgregazione politica e sociale, il movimento vuole abbracciare tutti i cittadini che hanno a cuore il bene della città e superare ogni divisione fondata sull’appartenenza a questo o quel partito, a questa o quella ideologia, a questa o quella religione.
Il progetto si regge su sei pilastri fondamentali:
la Riconciliazione tra i partiti e tra le classi sociali; - il Cammino di condivisione che deve spingere a mettere insieme le idee, il lavoro, i programmi;
- il Rispetto e l’Ordine, quale garanzia di pace, di tranquillità, di sicurezza collettiva ed espressione di ordine sociale;
la Solidarietà che deve spingere tutti a impegnarsi per il bene del prossimo con la disponibilità anche a “perdersi” a favore dell’altro invece di sfruttarlo, e a “servirlo” invece di opprimerlo per il proprio tornaconto; - l’Accoglienza e l’Ospitalità, che deve caratterizzare coerentemente una Città internazionale come San Giovanni Rotondo, la quale si fregia del titolo di “Città della Riconciliazione e dell’Accoglienza”;
la Competitività, da realizzare attraverso la valorizzazione della Città, delle aree di elevato interesse naturalistico, dei prodotti della sua terra, del contesto socio culturale e delle risorse umane e, inoltre, con il potenziamento e la valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo.
Si tratta di punti da coniugare e condividere, migliorandoli, mettendo da parte l’appartenenza partitica e tenendo ben presente che nessun programma potrà essere attuato appieno se non c’è la collaborazione di tutti.
Occorre perciò instaurare corretti e leali rapporti con gli enti religiosi, il Convento e le Parrocchie, con la “Casa Sollievo della Sofferenza”, con gli operatori turistici, con gli artigiani, con tutte le attività produttive e con chiunque abbia voglia di far crescere spiritualmente ed economicamente la Città di San Giovanni Rotondo.
Il movimento vuole porre al centro dell’attenzione l’Uomo e la sua dignità e promuovere una politica che sia mediatrice degli interessi di tutti, dei cittadini, degli Enti, delle Associazioni, etc. E’ questa la strada da percorrere per rendere San Giovanni Rotondo più vivibile e per ridarle il giusto ruolo che le compete a livello nazionale ed internazionale, per essere stata la città in cui Padre Pio da Pietrelcina ha percorso per oltre cinquant’anni il suo cammino di santità.
Il Consiglio direttivo sta approntando il regolamento per la nascita e il funzionamento dei Presidi territoriali, attraverso i quali il movimento intende monitorare le varie zone della città, per meglio individuarne i problemi e per ricercare le soluzioni più idonee.
Saranno i Presidi a segnalare, attraverso elezioni primarie, persone che sappiano andare “oltre le bandiere” e che abbiano professionalità, capacità e voglia di cimentarsi nella vita pubblica nella lista del movimento.
Lo statuto chiarisce che il movimento non farà mai alleanze con partiti politici in occasione delle elezioni amministrative della prossima primavera e che si scioglierà a fine mandato.
I partiti, nel frattempo, dovrebbero concedersi una pausa di riflessione e dedicare il loro tempo e i loro sforzi a stemperare gli animi e gli attriti interni ed esterni, per poter aspirare a riprendere il loro legittimo ruolo nell’organizzazione democratica con uomini nuovi “dentro”, capaci di conformare ogni loro azione agli ideali posti a base dell’esistenza stessa dei partiti.
Noi del movimento vogliamo dare ai partiti politici questa opportunità e, pur consapevoli delle difficoltà che si presenteranno sulla nostra strada, vogliamo prenderci cura della nostra città in questo momento critico, guarirla e riconsegnarla alla cittadinanza. Spinte da nostro esempio, persone valenti, che si sono allontanate dalla politica, potrebbero riavvicinarsi ad essa, partecipando al nostro progetto. E’ questa la speranza che ci resta per far uscire la Città dalla crisi, preoccupati come siamo del trasformismo camaleontico dei partiti e della loro capacità, a livello locale, di rastrellare voti con promesse mirabolanti e con candidature basate soprattutto sulla vastità delle parentele.
Se non si comincia a trattare con più lealtà l’elettorato sangiovannese, come si può sperare di rinnovare la classe politica con gli uomini migliori?
Giulio Giovanni Siena
Segretario Generale del Movimento