di Gianni Impagliatelli
Quando l’ingiustizia, la
tirannia, l’oppressione si manifestano silenziose attraverso immagini,
occasioni ed eventi è dignitosamente affascinante, struggente, significativa,
penetrante. Se il tutto arriva all’anima, la tocca, la scuote…
Ogni pugno al cielo assume un significato importante. Ogni qualvolta arriva dritto
al cuore non si alza il pugno invano. Come alle Olimpiadi di Città del Messico
1968 dove gli atleti Tommie Smith, medaglia d’oro, e John Carlos, medaglia di
bronzo, alzarono per protesta il pugno guantato di nero al cielo durante l’inno
nazionale americano; pugno nero guantato, simbolo del Black Panther Party, che
in quegli anni stava lottando con durissime battaglie per i diritti dei neri e
contro l’Appartheid in Sudafrica.
Furono sospesi dalla squadra
americana con effetto immediato ed espulsi dal Villaggio olimpico ma quel gesto
rimase impresso in maniera indelebile nella storia dei Giochi. A distanza di
anni le democrazie evolutive non sono cambiate; ci sono paesi con grandi
democrazie che impongono il silenzio agli atleti (vedi Inghilterra su Olimpiadi
di Pechino) ed ogni possibilità di esporre il proprio pensiero politico, o
meglio ancora, il proprio sdegno contro la repressione dei diritti umani.
Allora a cosa serve
vantarsi dei diritti e delle proprie democrazie se alla fine tali democrazie in
effetti non esistono o sono minate? Succede ovunque, succede ancora in
tutto il mondo e purtroppo succede anche in Italia.
La migliore Costituzione
al mondo fautrice del diritto romano genitore delle maggiori costituzioni del
mondo. Ma allora se è tutto cosi perfettamente scritto e stabilito dalle norme,
dai codici, perchè ci si deve legare, salire sui tetti o cucirsi la bocca per
affermare diritti inalienabili che sono imposti dalla Carta? Cosa non funziona?
Forse Il POTERE? Quello che sporca, corrompe, devia, uccide? Quello che
assume diverse forme, diverse sembianze ed ha come unico comune filo conduttore
il denaro?
Non comprendo quale sia la
differenza tra il malavitoso che ruba per strada ed il politico o funzionario
che “ammanca” le casse statali. Non capisco quale sia la differenza tra il
furto privato ed il furto pubblico. Lo scenario moderno non ci
presenta nulla di buono. Appare tutto
cosi inquietante tutto cosi standardizzato, tutto cosi preconfezionato. Già deciso
e stabilito da altri, un mondo disegnato con il bavaglio a portata di mano e le
verità, o meglio le bugie, specie quelle statali sempre cosi ben conservate e
camuffate.
Un nuovo mondo con diritti
personalizzati elitari dove l’ipocrisia e la cecità fanno sì che di fronte a
gravi problemi e situazioni di povertà, di tirannide ispirazione, ci si debba
girare e far finta di niente soprattutto se nessuno ci vede.
La violenza è sempre
generatrice di violenza. A tutte le persone che manifestano per affermare i
propri diritti pregherei, specie agli studenti, di non usare violenza di non
prendere esempio da chi si fa gli affari propri con i diritti degli
altri, ma, semplicemente di alzare il
pugno al cielo come Tommie Smith e Jhon Carlos.
Lottiamo con occhi chiusi
e cuore aperto e il pugno alzato fino a toccare Dio. Crediamoci…qualcosa cambierà………
Gianni Impagliatelli