di Giovanni Piano
In questi giorni si è detto e scritto di tutto e di più sul Carnevale, sulla sua “misera” morte a San Giovanni Rotondo. Ad essere sinceri non credo che il Carnevale in questa città sia morto nel 2012, anno che forse ha raggiunto il limite minimo (se così lo si può definire) di impegno organizzativo. Sfogliando foto ed articoli degli anni scorsi, credo che forse l’ultimo anno di vera partecipazione ed impegno sia stato il 2006, sindaco Salvatore Mangiacotti, assessore competente Gianfranco Pazienza, organizzatore degli eventi Raffaele Francavilla. Negli anni successivi, con grande merito e con i limiti di budget assegnati, la Proloco di Angelo Marino ha comunque sempre e ottimamente onorato l’incarico ricevuto. E’ ovvio ed evidente che le risorse disponibili nel bene e nel male sono state la variabile fondamentale per la riuscita delle manifestazioni.
Una cosa, comunque, che ha sempre contraddistinto la nostra città, o meglio i nostri concittadini, è di aver trovato e di voler trovare sempre “il piatto servito”, sempre con la pretesa di avere e quasi mai (almeno negli ultimi 6-7 anni) di proporre e partecipare attivamente alla organizzazione.
Sono lontani i tempi in cui i diversi capogruppi Michele Malerba, Matteo Buenza, Paolo Ciccone, Carmine Mancini, Giovanni Ritrovato, Antonio Di Cosmo, Donato Ciccone, Roberto Merla, Ciccio Lalla, Benito Ripoli, tutti animati da spirito ed intraprendenza, rallegravano le nostre giornate di carnevale. Sicuramente la crisi economica attuale condiziona e limita le uscite per spese superflue, quali possono essere gli abiti di carnevale, ma è triste ammettere che oggi purtroppo giovani spinti dallo stesso entusiasmo dei sopracitati co-attori storici del carnevale, non ve ne sono più.
Se qualcosa in questi ultimi anni è stato fatto è merito delle famiglie e delle scuole che hanno sostenuto e condiviso i progetti degli organizzatori, altrimenti, il carnevale sangiovannese sarebbe davvero morto definitivamente….
Credo, in conclusione, sia necessario un momento di riflessione generale e per gli amministratori e per i cittadini; i primi dovrebbero convincersi che non può bastare l’aver organizzato, magari pur brillantemente, una serata speciale quale può esser stata il SanGiovanni’s Got Talent, i cittadini invece dovrebbero esser parte più attiva nelle proposte, nell’organizzazione e nella realizzazione dei progetti.
Vista l’occasione, infine, approfitto per ricordare due figure storiche del Carnevale Sangiovannese: Giovanni Tataross-Garibaldi e Pierino Perna-Carlucce, scomparso il martedì grasso di 2 anni fa, sempre presenti in ogni momento di gioia e condivisione di festa.
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” – Martedì 28 febbraio 2006
San Giovanni Rotondo – Si chiude domani con l’assegnazione dei premi e riconoscimenti ai partecipanti alle sfilate ed alle diverse rassegne, la trentaquattresima edizione del carnevale sangiovannese «Lu Carlucce». Questa edizione, non solo all’insegna dell’allegria e del divertimento e che ha voluto dedicare spazio ed apertura al mondo dell’arte della pittura e della fotografia, si ricorderà e sarà di esempio per le future edizioni per la numerosa partecipazione di pubblico ed «attori». A tal proposito è stata già annunciata dal sindaco Salvatore Mangiacotti la costituzione di uno specifico organismo che dovrà gestire sia il carnevale che altre attività socio-culturali.
Il programma del’evento, curato da Raffaele Francavilla, da anni autore della manifestazione, si è sviluppato con l’organizzazione di attività iniziate fin dai primi giorni dello scorso febbraio ed il cui culmine è stato rappresentato dalle sfilate di maschere e gruppi nelle domeniche del 19 e 26 febbraio, data quest’ultima, animata dalla coinvolgente artista brasiliana Magda Gomes, madrina dell’evento.
Si accennava di un ritorno alla grande di una manifestazione che nel corso degli ultimissimi anni aveva perso quell’entusiasmo che in passato coinvolgeva tantissimi giovani; un ritorno, comunque, – riferisce lo stesso Francavilla – stimolato e sostenuto oltre che dal sindaco Salvatore Mangiacotti, dagli assessori all’istruzione ed al turismo Michele Crisetti e Gianfranco Pazienza.
La novità e la riuscita della manifestazione è stata data dalla partecipazione alle sfilate dei quattro istituti superiori della città (l’istituto tecnico industriale, l’istituto tecnico per ragionieri, l’istituto alberghiero, il magistrale) della scuola media «Galiani», della prima infanzia e delle elementari della «Melchionda» e della «Dante», oltre che di gruppi privati.
In corso Umberto I e piazza dei Martiri, fulcro delle manifestazioni, per l’occasione presentati con addobbi tipici carnevaleschi, hanno avuto modo così di sfilare circa 1000 ragazzi, per tutti i dodici gruppi, alla presenza di un pubblico di oltre 10000 persone.
Per rispetto alla religiosità dei cittadini in questa edizione si volutamente chiudere le manifestazioni carnevalesche il martedì grasso prevedendo per la giornata di domani, mercoledì, come già accennato, solamente la consegna nel chiostro comunale, alle ore 17, dei riconoscimenti ai partecipanti alle varie attività legate al carnevale ed alle rassegne di pittura, arte e fotografia; nel corso della serata saranno assegnati trofei in ceramica lavorata a mano rappresentanti «Lu Carlucce», maschera simbolo della tradizione carnevalesca.
Intanto, in contrapposizione alla piena riuscita tecnico-organizzativa della manifestazione, non sono mancate polemiche da parte dei gruppi partecipanti nei confronti di qualche giurato, reo di aver di fatto denigrato costumi e coreografie di alcuni istituti lodando in pubblico ed invitando tutti a prendere esempio da quanto proposto da uno specifico gruppo scolastico.
Un epilogo dal sapore amore che ha indotto studenti e docenti, fin da ora, a chiedere agli organizzatori, nel caso tenessero alla partecipazione delle scuole per le prossime edizioni, la costituzione di una giuria tecnica, professionale, e soprattutto discreta nei giudizi.
gp