Cronaca di qualcosa di mai visto
di Luigi Placentino
Ritorniamo sulla vicenda vergognosa che ha interessato domenica scorsa il Sant’Onofrio Calcio pubblicando l’editoriale scritto all’indomani della partita da Luigi Placentino, dirigente e tecnico della stessa società.
Essendo stati anche noi testimoni delle assurde e stupidi decisioni prese dall’arbitro di quell’incontro forniremo tutto lo spazio e la disponibilità oltre ad attuare le iniziative possibili affinché la vicenda grottesca, l’ingiustizia e l’indignazione possano essere rese note, anche attraverso il nostro piccolo contributo, a tifosi, federazione, lega dilettanti regionale, ed associazione arbitri. A tal fine, tutto quanto pubblicato su questo portale sarà girato a tali organismi sportivi oltre che ad altri organi di informazione.
E’ iniziato il 2007; ci siamo scambiati gli auguri, abbiamo scritto parole, vere, appassionate, pieni di ottimismo, ci siamo mostrati innamorati di quello che facciamo e nobilitato il perché lo facciamo. Siamo scesi in campo; non aspettavamo l’ora; il tempo ci ha aiutati: sembrava una domenica di primavera come se il tempo volesse mostrare a tutti il proprio consenso alla nostra voglia di “giocare”, di “lottare”, di “ubriacarci” d’emozioni, quelle che il calcio autentico sa offrire.
E’ stato tutto un bluff!
Volevamo raccontarvi l’ennesima impresa dei giovanissimi, in una gara palpitante, intensa, maschia; volevamo rassicurare i nostri tifosi riferendo dell’ottimo calcio espresso dagli allievi e delle innumerevoli occasioni sciupate nella difficile trasferta di Foggia; volevamo, pure, mettervi a conoscenza senza rancori (come è giusto fare per il bene di questo sport) dei tanti errori arbitrali di cui siamo stati testimoni in questa domenica; invece dobbiamo scrivervi l’assurdo riguardo alla gara della nostra prima squadra.
Il direttore di gara, al
A nulla sono valsi i tentativi di tutti i giocatori e dirigenti, ristabilendo la calma, di convincere il direttore di gara a ritornare sui suoi passi. I gialloblù cercavano invano di far ragionare l’arbitro, chiedendo ragione di una decisione così forte. L’arbitro si mostrava inamovibile non fornendo alcuna spiegazione suscitando la reazione accesa ma, pur sempre, limitata (se si pensa a quello che succede in altri campi e quasi ogni 15 giorni) del pubblico sugli spalti. Un pubblico che era andato a vedere, in una soleggiata domenica pomeriggio, una gara nella quale i gialloblù locali sfidavano la capolista Ordona. Una gara giocata con molta intensità, ordine, ed efficacia dai ragazzi di mister Ripoli decisi, come non mai, a vendere cara la pelle ai più titolati avversari. Gli errori arbitrali della gara (seppur grossi) ci avrebbero procurato rabbia, malumori (siamo esseri umani, diamine!) ma la sua assurda decisione di far terminare la gara ci ha portato una grossa delusione. La sua decisione ha fatto nascere in noi forti sospetti anche in riferimento a quelli che prima definivamo semplici (anche se gravi) errori arbitrali. Forse non lo sono stati! Forse il direttore di gara ben sapeva cosa stava facendo! Forse ha compreso solo in quel momento che, nonostante le sue decisioni, le sorti delle gare non sempre dipendono esclusivamente dalla giacchetta nera! Forse capisce anche un po’ di calcio e, probabilmente si sarà reso conto che Sollazzo & C. oggi non avrebbero lasciato il campo senza punti! Diciamo forse. Non lo potremo mai sapere con certezza. In un eccesso di bontà vogliamo anche sostenere di stare a sbagliare sospettando un progetto che a molti è sembrato chiaro.
Ma le domande che vorremmo rivolgere a chi di competenza sono tante e ci nascono, credeteci veramente dal cuore.
E’ possibile che un giovanotto debba avere tutto questo potere di decidere le sorti di una gara e, cosa ancor più grave, senza alcun grave motivo, decretare in anticipo il momento in cui centinaia di persone (magari alcune spendendo energie e denaro) debbano andare a casa?
Perché questi signori possono scrivere quello che vogliono, magari inventandosi sassaiole, schiaffi, pugni, ferite varie senza che nessuno possa effettivamente controllare il loro operato?
Perché alle società, con prove alla mano, non debba essere data la possibilità, di difendersi di fronte a determinate decisioni, penalità e squalifiche varie? Non dovrebbe esserci, in uno stato di diritto, la possibilità del confronto adulto e nella verità?
Si parla tanto di calcio pulito. Forse il tanto (e giustamente) discusso Moggi non aveva tutti i torti quando sosteneva che nulla cambierà nel sistema calcio?
Perché la categoria di persone che settimanalmente, con grande coraggio, decidono di rischiare la loro incolumità in una passione difficile e per niente remunerata, deve essere infangata da decisioni come quella di ieri? Magari fa anche carriera perché forse se vuole, sa arbitrare bene?
Sono interrogativi che lasciamo a chi si avverte sensibile di fronte a queste gravi situazioni. Chissà che anche la coscienza di “qualcuno” possa dare un sussulto e mostrare segni di ravvedimento.
Intanto noi non molliamo, la delusione c’è stata, ma la reazione non tarderà ad arrivare. Si torna a lavorare con la speranza di poter raccontare un po’ di calcio giocato e, soprattutto di non togliere più spazio alle imprese dei nostri giovani calciatori. (P.L.)
P.S. Di certo, a gara sospesa, qualche spintone di troppo nei confronti dell’arbitro c’è stato.