Considerazioni sulla ”Lettera al PD”
di Gennaro Palladino
Premetto che non sono iscritto al PD ma
nello stesso tempo, avendo una certa conoscenza ambientale, nei miei precedenti
interventi, mi sono, fra l’altro, immedesimato anche nel vostro stato d’animo
all’indomani della sfiducia.
Avendo già visto questi film ormai campioni di incasso, prendo atto della
vostra lettera al PD e spero di non
omettere nulla nel sintetizzarla: “Il PD cittadino, non è mai esistito,
nessuna riunione e non per semplice trascuratezza ma per circoscrivere il più
possibile il potere decisionale a poche persone – Quindi grande confusione
voluta di proposito nonostante nostre ripetute richieste di trasparenza circa:
palesi situazioni di conflitto di interessi di esponenti istituzionali –
riunioni con esponenti politici della minoranza aventi ad oggetto
l’allargamento della coalizione e finalizzate alla “sostituzione” di
consiglieri del PD – intempestivo ed inopportuno annuncio di inizio dei
lavori di importanti opere pubbliche – immotivato ostruzionismo alla realizzazione di opere fondamentali per
lo sviluppo della città come quella relativa alla rifunzionalizzazione
dell’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza – classificare l’impegno per la
risoluzione di alcuni importanti problemi della città come ricatto – tesseramento con modalità poco
trasparenti con conseguente crollo degli
iscritti.”
E chiedo:
Oltre alla auspicata ”riflessione seria su una così grave situazione, oltre a
registrare uno stato di forte disagio“, al
netto dei vs rapporti con la segreteria provinciale, avete investito gli organi
superiori del vs partito? Perché altrimenti sono autorizzato a pensare che in essi riponete poca fiducia!
Eravate membri della direzione politica del partito: vi riusciva davvero
difficile promuovere iniziative pubbliche per coinvolgere perlomeno i vs
iscritti, i vs simpatizzanti, i vs elettori e/o denunciare i comportamenti e le
situazioni che ora, a cose fatte, rendete di dominio pubblico anche se la
popolazione era già conscia di avere una amministrazione in difficoltà non solo
d’immagine ma anche e soprattutto di sostanza.
Chiedo se non era, magari il caso di dare comunque le dimissioni in modo da
lasciare il posto ad i primi dei non eletti e continuare la vs battaglia
all’interno del partito?
Sono consapevole dell’ ”oscenità” ma sarebbe stata più opportuna dal momento in
cui si veniva da un precedente non tanto remoto; precedente che aveva fatto
scendere la fiducia e la considerazione per la politica ed i politici di questa
comunità al di sotto del calcagno. Vi sareste immolati per il bene della città
anche se con questa azione vi ritenete lo stesso “salvatori della patria” in
quanto ci avete preservati e salvati da ben altri pericoli di cui aspettiamo di
conoscerne la natura.
Forse non era il caso di interrompere l’iter del Pug, il depuratore, la messa in sicurezza idrogeologica del paese, la
piscina comunale, le azioni promosse per il recupero delle somme dell’Actor Dei – lavori per il Centro
Storico – ristrutturazione della Chiesa delle Monache … e poi il nuovo asilo
nido, il nuovo centro per disabili, la nuova casa alloggio per i minorati
psichici ecc.. Su questo non fate accenno così come non rispondete alle accuse di ricatto circa la
realizzazione dei 104 appartamenti in
zona T, circa la richiesta di riaffidamento
del servizio alla GEMA ecc.ecc.. (Il sindaco su facebook)
Può darsi che queste denuncie, seppur tardive,
possano contribuire ad aprire gli occhi ai cittadini di San Giovanni Rotondo
per le prossime elezioni. Resta l’amara consapevolezza, ormai assodata, che
questa città baciata dalla fortuna non riesce proprio ad esprimere una classe dirigente responsabile
che metta il bene comune al di sopra dei personalismi di cui è impregnata
oramai l’azione di chiunque si sia proposto a qualsiasi titolo.