La
personale replica al sindaco del consigliere comunale Antonio Santoro
La nota è stata
prelevata dalla bacheca del profilo Facebook dello stesso consigliere comunale
Esimio
Sig. Sindaco,
con
sommo stupore ho preso contezza della Sua “lettera
aperta ai Consiglieri comunali” e delle discutibili e non
condivisibili conclusioni rassegnate. Di talché, sentendomi colpito nell’animo,
sento la incombente necessità di replicare al fine di fare chiarezza e
sgombrare il campo da qualsivoglia equivoco.
Nella
Sua pregiata, col piglio del buon padre di famiglia, si appella al “senso di responsabilità”
dei Consiglieri comunali affinché il prossimo 14 dicembre – in seno all’Assise
comunale – si provveda ad assumere alcune decisioni di primario interesse per
la comunità sangiovannese.
In
mancanza di ciò, con toni da paternale, non ha esitato a chiedere addirittura
le dimissioni di tutti coloro che dovessero non osservare – a Suo riferire – i
doveri di Consigliere comunale.
Sin
qui nulla di strano, per chi come il sottoscritto in questi due anni e mezzo di
esperienza da Consigliere comunale di “senso
di responsabilità” ne ha dimostrato e prodotto in quantità
industriali.
Infatti,
corre l’obbligo evidenziare che, con spirito di abnegazione e avendo unicamente
a cuore gli interessi del popolo sangiovannese, ho sostenuto ambedue gli
esecutivi che in questi due anni e mezzo si sono succeduti, pur non
condividendo le censurabili modalità con le quali si è addivenuti alla
formazione degli stessi.
E’
d’uopo rimembrare Sig. Sindaco che Ella, nella formazione della Sua prima
Giunta comunale, con elevato “senso
di responsabilità!” ha inopinatamente disatteso le indicazioni
provenienti dal coordinamento sezionale del PD in ordine alla scelta dei membri
dell’esecutivo a formarsi.
Invero,
con il suo modus operandi ha
disconosciuto il ruolo politico di quel consesso – che solamente due mesi prima
l’aveva investito della candidatura a Sindaco – sminuendone il valore politico
ben conscio del delicato momento storico che Le forniva una posizione di forza.
Difatti,
con l’atteggiamento del “prendere o lasciare” e in modo monocorde – ma per la
verità non senza cedere agli ammalianti cori delle solite “sirene” che in quei
giorni frequentavano Le Sue stanze – giungeva, all’oscuro di alcuni Consiglieri
tra cui lo scrivente, alla formazione del Suo primo esecutivo che in quel
mentre ha avuto l’ardire di definire “tecnico”.
Successivamente,
superata la parentesi della Giunta dei cosiddetti “tecnici”, si addiveniva alla
formazione del Suo secondo esecutivo sul quale per pietas preferisco soprassedere in questa
sede nelle valutazioni.
Ciò
nonostante – pur non avendo avuto alcun ruolo attivo nella formazione di
entrambi gli esecutivi, anzi restandone nel primo caso addirittura all’oscuro!
– per spirito di dedizione e “senso
di responsabilità” non ho mai fatto mancare il mio apporto al
fine di risolvere le problematiche che attanagliano la nostra comunità.
Nell’arco
di questi anni, quindi, Sig. Sindaco ho dimostrato con i fatti e non con mere
parole di tenere ben a mente quali sono i “doveri” del Consigliere comunale.
Dal
tono della sua pregiata e dalle movenze che hanno sin qui contraddistinto la
sua esperienza amministrativa, intuisco – invece – che il rispetto di chi
dissente, e di conseguenza anche il “senso
di responsabilità”, poco Le appartiene.
Non
intendere, far finta di ascoltare e attaccare chi esasperato dalla situazione
politica amministrativa dissente (addirittura invocandone le dimissioni!),
fa parte di una epoca oscura del nostro Paese, oggi appartenente, almeno lo
spero, unicamente ai libri di storia.
Pertanto,
in questo pericoloso gioco al massacro, La invito a non travisare la realtà e a
non cercare capri
espiatori in coloro che a ragion veduta si sono finalmente
“riappropriati” del ruolo di Consigliere comunale.
Non
scarichi su altri i limiti della Sua gestione politico/amministrativa e si
assuma l’onere delle sue manchevolezze, dimostrando almeno per una volta “senso di responsabilità”.
Tanto
dovevo,
Antonio Santoro