Grande interesse e partecipazione alla presentazione di venerdì 10 maggio
“Ho subito attentati, ho ricevuto minacce di morte, ho ingoiato polvere, ho sopportato infimi tribunali, ho soffocato lacrime, e tutto, e solo, per il dovere di cronaca, per un imperativo etico, per il diritto alla verità. Non sono stato ascoltato da chi detiene il Potere, ma ho deciso di mettere, ancora una volta, tutto nero su bianco”.
E’ con questa premessa che Gianni Lannes nel suo ultimo lavoro, “Terra Muta”, frutto di una raccolta dati durata oltre quattro anni, racconta con dovizia di particolari e “prove” riportate in appendice al libro, quanto di poco naturale e di molto artificiale vi sia dietro agli eventi sismici che hanno interessato il nostro paese e non solo.
Una “guerra ambientale non dichiarata”, così la definisce Lannes agli attenti ed interessati cittadini che hanno riempito il chiostro di Palazzo San Francesco. Parole dure e forti che non temono smentita, afferma l’autore; spesso nel corso della serata ha auspicato che la magistratura possa chieder conto delle sue affermazioni, quella magistratura che, senza rendersene conto, di fatto ha le mani legate e non ha alcun controllo e potere di indagine su vicende che sono sottoposte a segreto di Stato.
Tanti gli esempi e le vicende raccontate nelle due ore di intervento: dal terremoto dell’Emilia, a quello dell’Abruzzo a quello di San Giuliano di Puglia; dei cieli e mari d’Italia, “terra di nessuno”, terra a sovranità azzerata, o meglio terra piegata a volontà militari extra-territoriali.
“SU LA TESTA – è l’esortazione di Gianni Lannes – prima che sia troppo tardi, prima che vada in onda il disastro finale”