Festività di Ognissanti e Commemorazione dei defunti
Alle sue origini, era dedicata solo ai Santi martiri e celebrata subito dopo Pasqua. Fu Papa Gregorio IV, nel 835, a fissare il primo novembre come data “ufficiale” per la festa di tutti i Santi. Mentre si deve all’abbate Odilone del convento di Cludy, il quale, dedicava tutte le sue preghiere per la loro liberazione dal purgatorio, la scelta del giorno in cui onorare i morti. Un giorno, uno dei suoi confratelli, di ritorno dalla Terra Santa, gli raccontò di essere stato scaraventato da una tempesta sulla costa della Sicilia; lì incontrò un eremita, il quale gli raccontò che spesso aveva udito le grida e le voci dolenti delle anime purganti provenienti da una grotta insieme a quelle dei demoni che gridavano contro lui, proprio contro l’abate Odilone! Nell’udire questo ordinò a tutti i suoi monaci di fissare il 2 novembre (giorno successivo alla commemorazione dei santi) come data per commemorare i defunti fedeli. Da allora, era il 928 d.C., onoriamo le anime dei nostri cari defunti visitando le loro tombe, portando fiori e preghiere. Molte altre credenze e tradizioni hanno preso piede, come lasciare la tavola imbandita, la notte tra il 1 e 2 novembre, di modo che i defunti che tornano sulla terra possano ristorarsi e, nell’andar lasciare frutta secca e dolcetti nelle calze dei bambini. I defunti vagano sulla terra in cerca di preghiere fino a quando, la più vecchia fra tutti i defunti, la Befana, non li riunisce per farli tornare nei cimiteri preoccupandosi di far trovare la calzetta ai bimbi. Ma anche, e soprattutto, i bambini erano i protagonisti di questa festa. Giravano casa per casa chiedendo “l’anima dei morti”, un pensiero per onorare le anime defunte: dolci tipici e frutta secca, da consumare poi il giorno successivo. Personalmente non ricordo una sola volta che ho visto questa tradizione a San Giovanni Rotondo, ricordo invece, e con molta dolcezza, i bimbi di San Marco in Lamis, (cosa che avviene tutt’ora!) che con coperchi e cucchiai di legno girano per le abitazioni recitando la filastrocca e nessuno si è mai azzardato a mandarli via a mani vuote. Perché a San Giovanni Rotondo si è fatto largo ad Halloween, che resta comunque una tradizione antica e bella, ma non nostra? Forse perché è una moda e noi abbiamo sempre questa tendenza a seguire la massa scordandoci delle nostre radici, dando poi la colpa al consumismo. Peccato.
MPC
2 Novembre di Giovanni Teresi
L’autunno ripete il suo verso Il ricordo dei cari è impresso nel cuore. Al profumo dei fiori, al calore delle fiammelle, la lapide bianca, fredda perde un po’ della cruda realtà. Tra le lettere una carezza un bacio sulla foto ripetono l’affetto di sempre. Dall’alto uno squarcio di luce tra le brune foglie accarezza col tepore la speranza e col vento le umide gote.