“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”
“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza.”
Queste parole del grande scienziato Albert Einstein mi sono venute in mente leggendo i diversi spunti di questi giorni in tema di turismo locale: un po’ la BIT, un po’ la questione Aeroporto, un po’ le solite lamentele degli operatori e infine il periodo storico che stiamo vivendo.
Così, spulciando tra le notizie e confrontandomi con diverse esperienze di chi è riuscito, mi si sono impresse nelle mente – come una sorta di “lista della spesa” – le prime 10 cose che un albergatore può fare prima di affrontare la nuova stagione. Certamente avremmo molto da imparare dalle località turistiche che ce l’hanno fatta. “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose” diceva il grande scienziato. E se si partisse, appunto, da una nuova prospettiva?
Lo scrivo perché di fronte a un potenziale fortemente inespresso non me la sento di sentirmi dire che le cose vanno male e sempre peggio. E allora mi vengono in mente due cose: da una parte l’enorme quantità di persone che potrebbero essere interessate a San Giovanni Rotondo testimoniata anche dalle numerose e-mail che ricevo tutti i giorni da persone di tutto il mondo (numerosi contatti/potenziali clienti che poi non sempre stimolati e che non vengono quindi a visitarci) e dall’altro i numerosi giovani neo laureati a cui spesso non viene data fiducia e che hanno tutte le competenze per attuare un cambio di mentalità e generare nuovi comportamenti positivi.
E quindi, anche con il sostegno di nuove risorse,tra le cose che non possono certamente mancare ci sono: una formazione aggiornata nella gestione manageriale, una più diffusa conoscenza delle lingue straniere prime fra tutte l’inglese (ma anche il polacco, il russo, il cinese!), l’attuazione di tecniche di Comunicazione e Marketing, una maggiore consapevolezza nel fare sistema, il prendere spunto da realtà operanti nello stesso settore che ce l’hanno fatta, l’uso di mezzi digitali più comuni (facebook fra tutti), la realizzazione di eventi di richiamo religioso e culturale, nuovi accordi con enti e realtà del sistema turismo (anche in tema di enogastronomia, escursionismo, diffusione della cultura popolare etc …), l’utilizzo della struttura come location per attività di interesse sociale e, in ultimo, non sottovalutate – se potete – la presenza di una piccola area benessere che oggi – anche in contesti di altro turismo – è fortemente richiesta.
Spesso continuiamo a essere catalogati come “quelli” che non sanno fare sistema, come “quelli” che hanno avuto una fortuna e che non la sanno gestire, come “quelli” che sono capaci solo di coltivarsi il proprio orticello. Basta davvero poco per cambiare certe cose. Buon lavoro a tutti!
Marianna Alicino