Il racconto di quei momenti in una lettera del Santo
Era la mattina del 20 settembre1918…e quel 20 settembre era di venerdì, lo stesso giorno in cui Gesù venne crocifisso.
Quel giorno di cento anni fa nel coro del convento di San Giovanni Rotondo apparvero sul corpo di Padre Pio cinque piaghe, nei punti corrispondenti ai segni della passione di Gesù.
Il Santo di Pietrelcina aveva già ricevuto il dono delle stimmate anni prima, proprio a Pietrelcina, mentre pregava a Piana Romana, nella campagna della sua famiglia. In quella circostanza però Padre Pio chiese al Signore che gliele tenesse celate e fu esaudito.
Stavolta invece le stimmate sulle mani erano ben visibili e Padre Pio non poté tenerle nascoste. Ben presto la notizia si diffuse, richiamando fedeli da tutto il mondo e soprattutto l’ostilità di parte del clero.
Un mese dopo, il 22 ottobre 1918, Padre Pio descrisse scrupolosamente in una lettera a padre Benedetto*, del come fosse avvenuta la sua crocifissione.
Mio carissimo padre,
Gesù, sole di giustizia, rifulga sempre sul vostro spirito, avvolto nelle misteriose oscurità della prova, voluta da lui stesso e direttamente!
… … …
Cosa dirvi a riguardo di ciò che mi dimandate del come sia avvenuta la mia crocifissione? Mio Dio, che confusione e che umiliazione io provo nel dover manifestare ciò che tu hai operato in questa tua meschina creatura!
Era la mattina del 20 dello scorso mese in coro, dopo la celebrazione della santa messa, allorché venni sorpreso dal riposo, simile ad un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni, non che le stesse facoltà dell’anima si trovarono in una quiete indescrivibile. In tutto questo vi fu totale silenzio intorno a me; vi subentrò subito una gran pace ed abbandono alla completa privazione del tutto e una posa nella stessa rovina. Tutto questo avvenne in un baleno.
E mentre tutto questo si andava operando, mi vidi dinanzi un misterioso personaggio, simile a quello visto la sera del 5 agosto, che differenziava in questo solamente che aveva le mani e i piedi ed il costato che grondava sangue.
La sua vista mi atterrisce; ciò che sentivo in quell’istante in me non saprei dirvelo. Mi sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse venuto a sostenere il cuore, il quale me lo sentivo sbalzare dal petto.
La vista del personaggio si ritira ed io mi avvidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano sangue. Immaginate lo strazio che esperimentai allora e che vado esperimentando continuamente quasi tutti i giorni.
La ferita del cuore gitta assiduamente del sangue, specie dal giovedì a sera fino al sabato. Padre mio, io muoio di dolore per lo strazio e per la confusione susseguente che io provo nell’intimo dell’anima. Temo di morire dissanguato, se il Signore non scolta i gemiti del mio povero cuore e lo ritirare da me questa operazione. Mi farà questa grazia Gesù che è tanto buono?
Toglierà almeno da me questa confusione che io esperimento per questi segni esterni? Innalzerò forte la mia voce a lui e non desisterò dal scongiurarlo, affinché per sua misericordia ritiri da me non lo strazio, non il dolore perché lo veggo impossibile ed io sento di volermi inebriare di dolore, ma questi segni esterni che mi sono di una confusione e di una umiliazione indescrivibile ed insostenibile.
… … …
Vostro affezionatissimo figlio
Fra Pio
Le stimmate della Passione di Cristo restarono aperte, dolorose e sanguinanti per cinquant’anni, fino a scomparire completamente il giorno della sua morte, il 23 settembre 1968.
* Dall’Epistolario – volume primo
Padre Pio a padre Benedetto
San Giovanni Rotondo, 22 ottobre 1918
J.M.J.D.F.C.
Si ringrazia l’Ufficio Comunicazione di Casa Sollievo della Sofferenza per averci reso disponibile la lettera integrale di Padre Pio