Domattina processione verso la Chiesa di San Pio
Riscoprire la fede attraverso le antiche strade dei tratturi. Con questo intento L’Associazione I Cavalieri del Tratturo Onlus di Macchia Valfortore dal 6 al 9 settembre farà il consueto pellegrinaggio a cavallo in onore di San Pio, giunto quest’anno alla sua 19° edizione. La partenza è prevista per giovedì 6 settembre alle ore 8.00 con una tappa tutta molisana: da S.Elia a Pianisi verso Casacalenda; ripartenza alla volta di Larino; pranzo e ripartenza verso i comuni di Ururi e San Martino in Pensilis dove la carovana si fermerà per la cena e per il campo serale. Venerdì 7 settembre alle ore 7.00 partenza verso Chieuti; sosta e pranzo e ripartenza verso Apricena. Sabato 8 settembre partenza verso San Giovanni Rotondo attraversando i monti del Gargano.
L’arrivo nella città di San Pio, dopo una breve sosta tra i paesaggi della Montagna Sacra, è previsto nel pomeriggio. La carovana si fermerà, anche per la notte, nella pineta del cimitero comunale. Qui la cittadinanza potrà recarsi per ammirare gli splendidi cavalli e scattare qualche foto ricordo. Domenica 9 settembre alle ore 8.00 ci sarà la processione a cavallo lungo le vie di San Giovanni Rotondo, in un clima di festa per via delle celebrazioni in onore di S.Maria delle Grazie. La carovana arriverà con la statua di Padre Pio e coi cavalli sul sagrato della chiesa di San Pio, poi la benedizione, la sistemazione dei cavalli in apposita area adiacente la chiesa e la messa in onore del pellegrinaggio, prevista alle ore 11.30.
Il Sindaco di San Giovanni Rotondo Luigi Pompilio accoglierà la carovana dando il benvenuto ai cavalieri. L’Associazione I Cavalieri del Tratturo Onlus organizza questa splendida manifestazione da ben 19 anni. Scopo dell’associazione è quello di valorizzare il patrimonio ambientale, archeologico, artigianale e le produzioni enogastronomiche tradizionali del Molise e dell’intera area appenninica del centro sud Italia, attraversata dall’antica rete tratturale, costituente il territorio interessato dal fenomeno della cosiddetta “Civiltà della Transumanza”.