Il
2 e 3 giugno del 1946, gli italiani, con un Referendum Istituzionale decisero l’attuale
forma di governo
Fino al giugno 1946 l’Italia ebbe come
forma di governo una “monarchia costituzionale” basata sullo Statuto Albertino.
Nel momento storico di immediato dopo-guerra
e con il Paese in notevole sofferenza, Re Vittorio Emanuele III, dopo la
disfatta del fascismo e la sua fuga da Roma, abdicò in favore del figlio Umberto
II, destinato a regnare per soli 35 giorni.
Il 2 e 3 giugno del 1946, gli italiani, con un Referendum Istituzionale
decisero quale forma di governo, tra la repubblica o la monarchia, adottare per
il Paese. Vinse la repubblica con ben 12.717.923 voti contro 10.719.284 voti
favorevoli alla monarchia. Il Re parlò di brogli elettorali, ma alla fine fu
costretto all’esilio e, pertanto, ad abbandonare l’Italia.
I poteri vennero, quindi, trasferiti ad
Alcide De Gasperi che diventa capo provvisorio dello Stato: il 18 giugno nacque la Repubblica Italiana.
Il 2 giugno diventò festa Nazionale; successivamente, nel ’77, fu spostata alla prima domenica di giugno. Solamente nel 2001 il Presidente della
Repubblica pro-tempore, Carlo Azeglio Campi, ne ripristina la festività al 2 giugno.
Mariapia Carruozzi