Un gruppo di giovani protesta per la targa della ‘discordia’. Urla contro il Sindaco.
La ormai famigerata ‘targa della discordia’, quella per intenderci di Piazza Don Bosco con la dicitura “Già piazza della rivoluzione fascista” non finisce di alimentare le polemiche in città. Nei mesi scorsi la targa è stato oggetto di attacchi con vernice rossa da ignoti. Ripulita da attivisti foggiani di Casa Pound fu poi di nuovo imbrattata. La questione approdata anche più di una volta in consiglio comunale, ha alimentato diverse polemiche tra chi accusa di mancanza di rispetto per i martiri di quella piazza (il 14 ottobre 1920 furono trucidati 14 socialisti che festeggiavano la vittoria alle elezioni amministrative) e l’Amministrazione con il Sindaco in primis a difendere le ragioni di quella dicitura sancite in una legge che prevede il ricordo delle vecchie denominazioni delle piazze.
Ieri al termine del corteo con le autorità civili e delle cerimonie in ricordo della Festa di Liberazione, un gruppetto di giovani ha contestato il sindaco Pompilio mentre era intento a pronunciare il proprio intervento in Piazza dei Martiri, a due passi da Piazza Don Bosco.
I giovani, hanno dapprima intonato la famosa canzone partigiana “Bella Ciao”, hanno poi distribuito volantini di protesta e infine hanno urlato “Vergogna” al sindaco Luigi Pompilio, accusato di ipocrisia nel ricordare la festa del 25 aprile quando si è più volte rifiutato di togliere la targa con la dicitura “rivoluzione fascista”.
Il sindaco da par suo ha ribadito lo spirito non democratico della contestazione, e ha bollato come “soliti facinorosi” il gruppo di contestatori per lo più appartenenti alla locale sezione di Rifondazione Comunista.
I manifestanti hanno poi apposto un manifesto sotto la targa che ritrae le parole scritte in ricordo del 25 aprile sul marmo del monumento ai caduti.