l’ntervista dI SangiovanniRotondoNET al candidato sindaco
Manca ormai una settimana all’8 e 9 giugno quando tutti i cittadini saranno chiamati alle urne per scegliere i prossimi rappresentanti del Consiglio Comunale e soprattutto il futuro primo cittadino di San Giovanni Rotondo.
I tre sfidanti – Filippo Barbano, Michele Crisetti e Floriana Natale – hanno accettato il nostro invito ad essere intervistati.
5 domande più una a ciascuno dei tre candidati sindaco per capire quali sono i punti chiave del programma elettorale, le azioni amministrative che intendono realizzare, le prospettive e le sfide che attendono in futuro una città complessa come San Giovanni Rotondo e per finire abbiamo chiesto ai tre sfidanti alla guida di Palazzo San Francesco… cosa succederà in caso di ballottaggio.
Sindaco, si ripresenta alle elezioni in cerca di uno storico bis mai riuscito a nessuno in epoca moderna. Nel corso della presentazione ufficiale si è mostrato molto fiducioso nella riconferma a primo cittadino di San Giovanni Rotondo. Non ha timori di una eventuale sconfitta?
Quando ci si presenta al cospetto della popolazione ci si presenta con un progetto vincente. Credo di avere tutte le carte in regola, l’esperienza, la determinazione e la pazienza per poter governare altri cinque anni. Sono stati cinque anni importanti, dove abbiamo affrontato tante problematiche ataviche di cui soffriva la città e che stiamo risolvendo e imprevisti storici come il Covid e altro. Penso di aver dimostrato di saper navigare bene anche in mezzo alle difficoltà. Credo di avere le qualità per una riconferma e anche la coalizione che mi sostiene credo che goda del consenso popolare.
Sono stati 5 anni tribolati, prima il Covid, poi i primi mal di pancia, con l’addio di alcuni consiglieri, ed il successivo riassetto della maggioranza con l’alleanza con il PdC di Giuseppe Mangiacotti, ritornato nell’alveo del centrosinistra. Con questa continuità di aggregazione è certo di poter riuscire a garantire 5 anni di stabilità?
Abbiamo vissuto tutti delle fibrillazioni all’interno della maggioranza. Ho fatto un appello in Consiglio Comunale sulla possibilità di interrompere l’esperienza amministrativa o continuare non solo per un anno ma per elaborare un progetto che avesse delle prospettive future a lungo raggio. E lo abbiamo fatto e sottoscritto con un documento pubblico. E i risultati penso si sono visti con l’elezione di un consigliere provinciale per poi puntare a rappresentare la nostra città a livelli istituzionalmente più alti come la Regione e altri enti. È una occasione che non dobbiamo lasciarci sfuggire. È un processo fondamentale per uno sviluppo ancora più forte della città.
Nella nostra ultima intervista parlammo di una eventuale possibilità di alleanza con il M5S per formare il cosiddetto campo largo. È evidente che tale prospettiva non si è realizzata avendo il MoVimento una sua coalizione con il suo candidato sindaco. Per quali ragioni non si è giunti ad un punto di incontro?
Le ragioni non le ho capite anche perché le interlocuzioni, anche se non direttamente fatte da me, per una possibile alleanza e mettendo in discussione una mia ricandidatura in nome di una stabilità e un progetto comune, sono naufragate. Ci siamo scontrati contro la muraglia cinese elevata dal MoVimento 5 Stelle e altre forze di quella coalizione. Dei paletti poco comprensibili e giustificabili. Hanno fatto una loro scelta puntando su un campo molto più ristretto.
Il progetto di Città Normale non si può definire concluso. Quali sono le priorità in essere alla luce di quanto fatto? I tanti cantieri degli ultimi mesi riusciranno a risolvere gli atavici problemi che attanagliano la nostra città? … il riferimento è alla questione degli allagamenti e della fogna bianca.
Finalmente togliamo argomenti dalle campagne elettorali. Una volta risolto il problema non se ne parla più perché tutti hanno capito che su quel piano penso nessuno abbia da ridire, gli sforzi profusi in tre anni e mezzo sono stati importanti. Abbiamo messo in campo opere per circa 30 milioni di euro che sono sotto gli occhi di tutti. Per il futuro se si va a leggere il nostro programma, 43 pagine a confronto delle poche pagine degli avversari, abbiamo dato soluzioni concrete. Una voce mi piace sottolineare e cioè la città a misura di bambino. Dove i bambini stanno benne vuol dire che sta bene l’intera comunità, motivo per cui ci indirizzeremo su questo progetto oltre che con un piano di sviluppo territoriale non solo sul campo turistico ma anche urbanistico: un piano all’avanguardia compatibile con il risparmio energetico e le linee guida europee. Questi elementi assieme a tanti altri saranno i punti cardine della riqualificazione della città. Un altra cosa che tengo a sottolineare sarà la realizzazione di un teatro, una sala culturale dove fare manifestazioni ed eventi per dare spazio alle molteplici realtà culturali, teatrali ecc. che ci sono in città, per rientrare in un circuito culturale più ampio come questa San Giovanni merita. Diciamo che in questi anni ci siamo concentrati sulle emergenze, messa in sicurezza del territorio in primis, ora ci dedicheremo ad altri aspetti ed una programmazione più a lungo termine.
Negli ultimi tempi avete puntato molto sul tema turismo, non solo religioso: la partecipazione alla BIT, il lancio della campagna “Accogliente per Vocazione”, il Festival Ariosa e altre manifestazioni. Consideriamole pure come prove generali per instradare la città verso il Giubileo 2025, ma avete già in mente una programmazione che possa essere all’altezza del suo blasone e della risonanza internazionale di San Pio?
Intanto abbiamo programmato un intenso 2024 con il raduno della Polizia di Stato, avremo i bersaglieri a fine giugno per l’anniversario della morte di Pasquale Dragano, avremo il raduno dell’associazione finanzieri d’Italia a ottobre e a novembre il raduno nazionale delle Confraternite con l’arrivo di decine di migliaia di persone. Dal punto di vista istituzionale è molto importante. Per il 2025 dovremmo attendere il responso elettorale e se dovessi perdere le elezioni io darei tranquillamente il mio apporto. Credo che anche in questo ci distinguiamo. Non abbiamo nemmeno programmato l’estate sangiovannese, non è che manchiamo di idee, anzi. Abbiamo solo preparato la festa patronale di San Giovanni Battista, poi toccherà al prossimo sindaco programmare gli eventi futuri. Noi siamo pronti.
Chi teme di più tra i suoi due contendenti alla poltrona di primo cittadino? E in caso di ballottaggio come vi comporterete?
Non temo i miei competitor. Ho molto rispetto dei miei avversari e ove non ci fosse una vittoria al primo turno non ho nessun problema ad aprire un tavolo con l’eventuale sconfitto, chiunque esso sia. Anche se con la coalizione di Natale la vedo un po’ difficile ma comunque sono aperto a qualsiasi soluzione atta a garantire lo sviluppo della città. Le prime avvisaglie non vanno però in questa direzione.
Temo l’astensionismo quello si. Io in questo momento sono propositivo, voglio parlare ai cittadini nella certezza di far comprendere la nostra proposta e il nostro programma. Sono sempre per natura moderatamente ottimista.
Ripeto… il ballottaggio e gli eventuali apparentamenti sono frutto di incontri. Ma un apparentamento con le forze di centrodestra lo escludo categoricamente, sono valori e idee piuttosto diverse dalle nostre. Qualcuno ha montato una polemica sul presunto tradimento della volontà popolare da parte mia. Ecco se questa è la cifra del confronto allora dovrebbero dire anche chi, eletto in una lista a me vicina nel 2019, poi ha cambiato tre o quattro formazioni politiche. Allora anche quello è un tradimento della volontà popolare. Capisco le ragioni di un cambiamento che ci può essere, ma quel cambiamento è stato fatto esclusivamente per acquisire maggiore potere contrattuale in Giunta. Il cambiamento di maggioranza io l’ho fatto presentando un progetto nuovo per la città. Potevo dimettermi, ma ho messo davanti a tutto e a tutti gli interessi della città e della popolazione, anche a costo di rimetterci personalmente in termini elettorali. Per me la città viene prima di tutti, preferisco occuparmi di opere piuttosto che costruirmi una carriera politica che già mi ha ripagato abbondantemente. Fare il Sindaco è la più grande gratificazione politica che si possa avere nella vita.
Il candidato sindaco Michele Crisetti è appoggiato da 5 liste:
Avanti tutta! Michele Crisetti sindaco, Con San Giovanni Rotondo, Italia Viva, Partito della città, Partito Democratico.
Ecco nel dettaglio il programma e le liste collegate al candidato sindaco Michele Crisetti