La Redazione di SanGiovanniRotondoNET incontra Giuseppe Mangiacotti
Sono 9 gli aspiranti Consiglieri Regionali di San Giovanni Rotondo.
La Redazione di SanGiovanniRotondoNET li ha incontrati ad uno ad uno in vista del voto di domenica e lunedì 20 e 21 settembre, quando i cittadini pugliesi saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio Regionale.
Lei è stato l’ultimo in ordine di tempo a sciogliere la riserva sulla candidatura. Com’è maturata questa decisione last minute?
La mia decisione è scaturita da una attenta e oculata valutazione, il mio sindacato sostiene a tutti i livelli Fitto: il Segretario Nazionale, Giuseppe Carbone, è candidato a Brindisi con Fratelli d’Italia, il segretario regionale Saverio Tammacco, che nella scorsa legislatura correva con la sinistra ottenendo 9.500 preferenze, è candidato a Bari con la lista “La Puglia domani”. Poi i vari segretari provinciali compreso il sottoscritto, sono candidati nelle Province di appartenenza. Se non avessi accettato di candidarmi la lista nuovo UDC-Nuovo PSI di Foggia non si sarebbe presentata.
Anche i suoi colleghi della minoranza consiliare Natale e Canistro hanno deciso di candidarsi: non pensa sia stata sprecata l’occasione per una candidatura unitaria, a livello di coalizione, che avrebbe aumentato le possibilità di elezione di un nostro concittadino?
Certamente una decisione condivisa sarebbe stata la scelta ottimale, un’unica candidatura avrebbe portato più chance di elezione di un consigliere, ma ancor meglio sarebbe stato accettare una mia vecchia proposta ossia quella di imitare i nostri cugini di Manfredonia: candidare due soli soggetti forti, uno di destra e uno di sinistra, dopo aver effettuato delle primarie.
Perché è naufragato il progetto politico dell’Altra Capitanata con Riccardi, Pezzano e Cascavilla che hanno preso strade diverse?
Il progetto era molto ambizioso, considerato che noi dovevamo molto all’amico Rino Pezzano: tutti ricorderanno di quanto fu determinante Cerignola nelle mie due elezioni a Consigliere Provinciale nelle file dell’UDC. Con Raffaele Fitto le abbiamo tentate tutte per candidare Riccardi, alla fine il progetto è fallito perché loro hanno scelto di cambiare strada e sostenere Emiliano.
Lei si candida nella fila dell’UDC – Nuovo PSI a differenza di Napoleone Cera che ha abbandonato lo scudocrociato per correre sotto la bandiera di Forza Italia. Sorpreso di questa decisione? Voci di piazza dicono che non vi siate lasciati in buonissimi rapporti…
Il nostro progetto con l’UDC parte da molto prima, Lorenzo Cesa ci ha affidato il compito di ricostruire questo partito, non solo per le Regionali. Napoleone Cera ha scelto deliberatamente di andare in Forza Italia. Sui cattivi rapporti nulla di vero, i Cera erano e sono persone perbene con cui ho condiviso aspetti politici e non con grande rispetto e sinergia. Non abbiamo avuto nessun problema, abbiamo fatto solo scelte diverse.
Perché votare Giuseppe Mangiacotti?
Perché è una persona che sa ascoltare, seria e professionale molto vicina ai problemi dei cittadini e della collettività. L’esperienza maturata in Capitanata ha arricchito il mio curriculum politico.
Il nostro territorio merita di essere attenzionato, la nostra Provincia con i suoi 61 comuni è una delle più vaste d’Italia. L’aspetto più importante sono la ricchezza di un territorio favoloso, con mare, fiumi, monti, laghi, poi abbiamo il nostro San Pio, San Michele con l’antico santuario Patrimonio dell’Unesco, il santuario dell’Incoronata, la Madonna di Valle Verde, la Foresta Umbra; abbiamo un ospedale d’eccellenza come Casa Sollievo della Sofferenza, il Riuniti di Foggia, e poi ancora il tavoliere delle Puglie. Insomma non ci manca nulla, bisogna solo caratterizzare il nostro territorio, bisogna fare rete, promuovere i nostri luoghi, il turismo non solo balneare e religioso ma anche enogastronomico, culturale e tanto altro.
Ecco votare Mangiacotti Giuseppe significa votare uno di noi con la passione e il profondo amore del nostro territorio.