La Redazione di SanGiovanniRotondoNET incontra Antonio Squarcella
Sono 9 gli aspiranti Consiglieri Regionali di San Giovanni Rotondo.
La Redazione di SanGiovanniRotondoNET li ha incontrati ad uno ad uno in vista del voto di domenica e lunedì 20 e 21 settembre, quando i cittadini pugliesi saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio Regionale.
Da un po’ di tempo è scomparso dai radar della politica locale per dedicarsi a lavoro e famiglia. Come mai questa decisione di scendere in campo nelle fila del centro sinistra nelle liste dei Popolari dopo anni di militanza a destra?
Diciamo pure che non sono mai stato un “politico mestierante”, e personalmente parlando diffido sempre dei cosiddetti professionisti della politica stessa, per questo non mi avete “avvistato”, ma non ho mai perso occasione di tenermi nel giro dei contatti e delle tante conoscenze maturate negli anni della politica attiva e dell’amministrazione pubblica.
Proprio sulla professione vi dico che quando scelsi di intraprendere gli studi giuridici lo feci perché ne ero appassionato, quindi volevo fare l’avvocato, professione che amo e che mi sta dando delle notevoli soddisfazioni professionali e non solo, e poi la famiglia, ho una bellissima figlia adolescente, Mariangela, e con mia moglie Antonella cerchiamo di passare più tempo possibile insieme compatibilmente con gli impegni professionali di entrambi.
Nel merito vero e proprio della scelta di candidarmi, e quindi di tornare nel’agone politico in prima linea, posso solo dire che per me si tratta di una scelta naturale quella dei Popolari, perche io nasco nelle fila dei moderati, quindi non mi sento fuori posto considerato il fatto che il leader del gruppo dei Popolari è Massimo Cassano, per anni esponente storico di Forza Italia dove io militavo e dove militavamo in tanti all’epoca con lo stesso Fitto.
Inoltre ritengo che oggi, per i tempi in cui viviamo, l’impegno dell’elettorato è molto più rivolto ai valori insiti della persona stessa piuttosto che nella sua appartenenza ideologica o partitica.
Lei è forse l’ultimo sindaco che ha lasciato una impronta tangibile sulla città, nel boom degli inizi del 2000, anni d’oro per la nostra San Giovanni Rotondo. Come è cambiata la città dopo quegli anni? Cosa è stato fatto bene e cosa è stato sbagliato?
Iniziamo col dire che la nostra città è molto particolare, per assetti e modalità di sviluppo stessi.
Negli anni in cui io ho amministrato la città l’ho fatto con coraggio e determinazione, e con una punta di orgoglio devo dire che ancora oggi sono tangibili i segni di ciò che all’epoca realizzammo, anzi dico di più, da quella legislatura, quindi dal 2004 in poi non ho visto segni tangibili di cambiamenti e crescita ulteriori.
Se penso alle cose fatte dalla nostra Amministrazione come ad esempio l’apertura di Parco del Papa (spazio fruibile ancora oggi per eventi e per praticare sport), il completamento della Biblioteca Comunale (che era una sorta di cattedrale nel deserto), il cambio di look di Corso Umberto I, l’ampliamento cimiteriale con il rifacimento di Viale delle Rimembranze, l’Apertura del Museo delle Cere, le Aree Mercatali, l’adozione di un piano del traffico del tutto nuovo (e che è ancora quello che abbiamo concepito noi all’epoca), l’attenzione verso il turismo con l’invenzione del format televisivo su RaiUno “Una Voce per Padre Pio”, insomma non ho visto grandi cambiamenti.
Di bene quindi è stato fatto poco, e soprattutto la cosa che non è stata fatta per nulla, è stata la mancata conservazione di tutte quelle iniziative ormai acquisite al panorama generale e mediatico di una città come quella che ho avuto l’onore di rappresentare, anche e soprattutto la sinergia che c’era tra la città ed il resto della provincia, perché sviluppare ottime partnership istituzionali è fondamentale con tutte le istituzioni in campo, e nella mia città ne avevo di ottime anche con Casa Sollievo della Sofferenza e Frati Cappuccini.
Quali saranno i punti cardine del suo programma se verrà eletto?
Questa domanda mi piace molto vi ringrazio per avermela posta e rispondo con grande entusiasmo e chiarezza.
Nella risposta precedente abbiamo parlato a lungo della mia Città di provenienza, a cui teniamo tutti ed ho elencato le tante cose fatte, oggi però sono candidato al Consiglio Regionale della Puglia, e ritengo che questa provincia debba avere rappresentanti validi ed autorevoli che con determinazione ed altrettanta autorevolezza portino a Bari le istanze di un territorio martoriato e mortificato negli anni anche grazie a chi non ha saputo e voluto rappresentarlo degnamente.
La Capitanata ha tanti problemi, se pensiamo ad esempio solamente che percorrerla rappresenta uno slalom di percorsi assurdi in paesaggi che mutano tra loro notevolmente dal Gargano ai Monti Dauni fino ad arrivare ai Reali Siti, quindi la viabilità, la sicurezza del territorio, e non ultima la Sanità per la quale mi avvalgo di collaboratori che hanno dimostrato negli anni tutto il loro valore.
Questo territorio deve avere una voce forte che vuole rilanciarlo e rappresentarlo, battendo i pugni quando occorre, specie quando si fa parte, come mi auguro, di una maggioranza di governo, perché si può essere ottimi oppositori, ma poi le battaglie vere per portare dei risultati alla provincia che si rappresenta si fanno in maggioranza, lì ci si confronta ed anche scontra.
Voglio puntare quindi a dedicarmi alla creazione di nuove Infrastrutture, allo Sviluppo occupazionale e molto, anzi tanto va fatto per il nostro Turismo, perché non dobbiamo mai dimenticare la vocazione turistica della nostra splendida Provincia, tra oasi faunistiche, turismo religioso, coste splendide ed isole (come le Tremiti ad esempio), insomma voglio lavorare sodo e per tutti, come ho già dato ampia dimostrazione di saper fare, perché quando si viene eletti si rappresenta tutti, ed io sono uomo di fatti e l’ho dimostrato.
San Giovanni Rotondo presenta ben 9 candidati al Consiglio Regionale: ci sono reali possibilità che la nostra città venga rappresentata nella massima assise del governo pugliese?
Su questo sono in controtendenza rispetto al fatto che si sostenga che in una cittadina di quasi trentamila abitanti sia impossibile avere 9 candidati e mi spiego meglio.
La città di provenienza di ognuno di noi può e deve rappresentare un punto di partenza più che valido, ma noi dobbiamo essere (da candidati intendo) rappresentativi di un intero territorio e quindi dobbiamo impegnarci in campagna elettorale su tutto il territorio, ed il fatto stesso che pubblicamente durante il nostro comizio un Segretario di partito ed un Assessore regionale dicano che mi sostengono e che puntano su di me vuol dire muoversi in vantaggio rispetto agli altri candidati della città.
Per quanto mi riguarda sostengo che esista una possibilità in termini numerici reale se si mantiene un certo assetto di lavoro, quindi potrebbe essere la prima volta… votando Antonio Squarcella però.
Perché votare Antonio Squarcella?
Votare per Antonio Squarcella, quindi per me, significa dare fiducia ad una persona sincera, schietta, determinata e che soprattutto non guadagna il pane quotidiano dalla politica e non fa promesse assurde, perché questo territorio viene letteralmente preso per i fondelli da molti anni da tanti soggetti che non meritano di sedere in Consiglio Regionale a Bari.
Votare per Squarcella vuol dire questo, poche chiacchiere e molti fatti, anche perché io vivo e lavoro qui in questa Provincia e quindi voglio essere uno strumento di ampio respiro e di svolta per questo territorio, e soprattutto perché il sottoscritto non si nasconde mai dagli elettori, e non è poco al giorno d’oggi.