Fra proposte e polemiche scivola via il confronto
di Matteo Palumbo
Pubblichiamo di seguito alcuni contenuti dei lavori del Primo Forum Cittadino sul Turismo che il nostro amico e collega Matteo Palumbo, giornalista del quotidiano “L’Attacco”, ci ha gentilmente trasmesso per la pubblicazione. L’articolo completo di tutti gli interventi è pubblicato sulla odierna edizione cartacea de “L’Attacco”.
“In primis l’ottimizzazione dell’accoglienza dei pellegrini giornalieri (attraverso l’attivazione dei check point elettronico, la stipula del disciplinare per le attività ricettive e la creazione della tessera dell’ospite), poi tutto il resto…”.
Così Gennaro Giuliani, sindaco di San Giovanni Rotondo, ieri ha chiuso il Primo Forum cittadino del turismo, organizzato dall’Amministrazione Comunale e dalla "Consulta del Turismo", al quale hanno partecipato tutti gli operatori economici. All’incontro hanno preso parte anche Mons. Domenico D’Ambrosio, Vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Salvatore Taronno, assessore al Turismo del Comune di San Giovanni Rotondo, Pio Di Giorgio, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di San Giovanni Rotondo, Giuseppe Palladino per
Il Forum è stato organizzato in due momenti: la prima parte con i saluti delle Istituzioni, le relazioni degli Amministratori e gli interventi delle Associazioni e delle realtà locali maggiormente rappresentative, mentre nella seconda sono intervenuti tutti gli operatori ed i cittadini. Un momento importante; prima occasione di confronto per la nuova fase turistica di San Giovanni Rotondo.
“Stiamo lavorando su tre punti – spiega il sindaco Gennaro Giuliani -: viabilità e sicurezza, miglioramento dell’accoglienza e recupero del centro storico. Vogliamo condividere con tutti queste tematiche, perché c’è preoccupazione per un comparto importante del reddito cittadino, che dipende solo da Padre Pio, unica nostra attrazione. Purtroppo troppi media, mettono in luce solo l’aspetto della speculazione – aggiunge -. Per questo, la nostra scommessa è il rilancio dell’offerta turistica. Abbiamo un’economia fragile non solo nei numeri, ma soprattutto nelle prospettive. Serve assolutamente una visione globale del settore, che superi la logica dell’estemporaneità e della spontaneità. Gli operatori purtroppo, massimizzano i loro guadagni a danno del turista, e per questo le novità che apporteremo, che salvaguardano quest’ultimo a scapito dei primi, creeranno malumori e tensioni”.
A spiegare nei dettagli la nuova mission che si impone l’amministrazione comunale, è Salvatore Taronno. “Il nostro slogan è: San Giovanni Rotondo anima del Gargano. Vogliamo applicare uno sviluppo sostenibile, che favorisca una crescita economica e sociale idonea a soddisfare il benessere della comunità, a breve, a medio e soprattutto a lungo periodo – aggiunge – . Dobbiamo dare risposte alle esigenze del presente senza compromettere le abilità delle generazioni future. Il nostro punto debole è la capacità di far rimanere i turisti sul territorio, solo 1,74 giorni. Inoltre, le presenze sono strettamente legate ad eventi spot, come la canonizzazione e l’ostensione di San Pio”.
Taronno, poi, spiega come si può intervenire: “Siamo al lavoro per migliorare la viabilità, l’accoglienza, l’informazione, l’accessibilità alla città e la fruizione dei luoghi. C’è da riequilibrare il rapporto tra ospiti e residenti, e spalmare i benefici su tutta la comunità e su tutta la zona cittadina e non solo nell’area internazionale. Oggi, il turismo non è percepito come risorsa dai cittadini, perché essi subiscono solo i disagi che esso apporta – prosegue – . Dobbiamo far trasformare il pellegrino in turista, facendolo diventare protagonista della vasta offerta che San Giovanni Rotondo e il Gargano dispongono. Per questo, il Comune si propone come cabina di regina e come volano di sviluppo, e come priorità proponiamo il ripristino dello spirito di sacralità della città, la diversificazione dell’offerta turistica, la qualificazione dell’accoglienza, l’informazione(menù a km 0), il miglioramento delle infrastrutture e delle risorse umane, l’aumento della sensibilità turistica dei cittadini. Tutto questo avverrà attraverso, lavori pubblici mirati al benessere diffuso, un portale web, l’adesione all’STL del Gargano e alle Città slow,
A fare il punto definitivo è il sindaco. “Padre Pio rimane al centro del nostro sviluppo, e proprio il Santo sarà il volano per il recupero del centro storico, per il quale va rivista l’urbanistica, la viabilità, il piano del commercio. Ma questo dev’essere un lavoro fatto con la collaborazione dei privati, ed è un processo lungo e delicato – conclude – . E’ pur vero che servono nuove attrattive per San Giovanni Rotondo, ma i pellegrini devono sentirsi a casa, affinchè vivano una riscoperta di fede e speranza”.
Alla fine, è stato fatto passare come un understandment, uno strappo ricucito, ma
“Questo forum – ha dichiarato Mons. D’Ambrosio – è importante per migliorare la qualità dell’accoglienza, ma soprattutto deve aiutare a non disattendere le esigenze dei pellegrini, perché ricevo continuamente lettere di gente che a San Giovanni è incappata in disservizi. Ma, amministratori ed operatori, non devono perdere di vista, l’attesa del sacro dei pellegrini –conclude -. Bisogna coinvolgere i frati e
Ma, ad esplicitare il dissenso, c’è Padre Francesco Di Leo, rappresentante dei Frati Minori. “Due sono le domande da porsi. Come si qualifica il turismo a San Giovanni? Perché la gente viene qui? Beh, una risposta vale per entrambe le domande. Padre Pio. Mi dispiace, che si stia perdendo di vista il fulcro dell’immenso movimento di pellegrini, che vivono questo viaggio come opportunità di rinascita di vita spirituale – aggiunge -. E’ necessario dissuadere i pellegrini dalla falsa religiosità e dal sensazionalismo deviante. Pertanto dissento apertamente con i nuovi piani turistici dell’Amministrazione comunale, perché il pellegrino non può diventare un turista, mentre è molto più semplice che un turista diventi pellegrino. La verità, è che manca il collegamento tra le cause e gli obiettivi”.
Padre Francesco affonda il colpo. “Non vi state rendendo conto della gente che viene a San Giovanni Rotondo. Chi viene qui, lo fa solo per Fede e non per altro. Non verranno mai dalla Sicilia o da Milano, per l’enogastronomia. Ci stiamo dimenticando che Padre Pio è l’artefice della crescita di San Giovanni Rotondo, e siete degli ingrati nel fare tutto questo – conclude -. Piuttosto che fare voli pindarici, siate realisti. Migliorate l’offerta per i pellegrini, e trattiamoli come ospiti e non come portatori di denaro”.
Matteo Palumbo