Risparmio energetico
I consumi in stand-by
di Franco di Cosmo
Molte utenze stabilmente connesse alla rete di alimentazione (elettrodomestici, televisori, computer, ecc…) presentano una modalità di consumo nota come stato d’attesa (stand-by mode) nella quale permangono accese 24 ore su 24.
La potenza impegnata, seppur piccola in valore assoluto, causa un accumulo continuo e nascosto di energia sul cui abbattimento iniziano oggi a nascere molte richieste sia di tipo legislativo che da parte dei consumatori.
Presto il consumo in stand-by dovrà essere misurato dal costruttore e riportato sull’etichetta energetica delle utenze.
Contrariamente a quanto si potrebbe essere indotti a pensare, la determinazione di tale consumo richiede strumentazione ed accorgimenti che differiscono da quelli tradizionalmente utilizzati nelle classiche misure di energia.
Le potenze da misurare sono, infatti, messe in gioco da valori di corrente dell’ordine delle decine di mA (milli Ampere) associati a valori di tensione dell’ordine del centinaio di Volt (la tensione di rete); esse richiedono dunque misure al di sotto di qualche Watt, accurate ed affidabili, associate a forme d’onda in corrente poco stabili e spesso rapidamente variabili.
Non è un caso se in sede Iec (Comitato Elettrotecnico Internazionale) è stata redatta una norma appositamente dedicata a questo tipo di misurazioni (la Iec 62301 oggi anche EN 62301 e Cei 59-33).
Conoscere gli aspetti salienti di questa tipologia di misure (le cosiddette "low power BF measurements") risulterà a breve un requisito molto importante per progettisti e test engineer.
Franco di Cosmo