Il parere sulla Traslazione di San Pio dell’Associazione il Moschetto
In questi giorni il corpo di Padre Pio è stato trasferito dalla cripta
della chiesa di Santa Maria delle Grazie al mausoleo dorato costruito
da Renzo Piano.
Chi scrive, e lo dico sinceramente, non ha parole per esprimere il
proprio sdegno per quanto sta accadendo. Sono lontano dal paese e mi
informo qua e là utilizzando anche internet; fa rabbia leggere su siti
locali un articolo del tipo "sentiamo cosa dice un vero sangiovannese"
e poi scoprire che si tratti di un frate. Per carità nulla contro i
frati, ma far questa è una vicenda complessa in cui si dovrebbe essere
il più obiettivi possibile ed avere il cordone cinto ai propri fianchi
non aiuta.Di rimando, sempre online, è possibile trovare un articolo
di un tale, tal Soldutti, che si dichiara contro. Naturalmente
l’associazione di Soldutti (non so se si chiami così) non ha sede a
San Giovanni.
E il popolo allora che fa? Che dice?Le opinioni non circolano su carta
ma penso siano note….
Chi è a favore della traslazione dice che è una pratica antica, che la
gente è sempre restia alle innovazioni, che anche la gente è stata
consultata, ed anche qualora non fosse stata consultata chissenefrega!
Bisogna essere obbedienti alla Chiesa.
Chi è contro dice semplicemente che nella storia dell’uomo l’ultimo
precedente risale al vitello d’oro fatto dagli ebrei nel deserto.
Io appartengo a questo secondo gruppo.
Nessuno vuole "disubbidire alla Chiesa" o "mettersi contro i frati", è
semplicemente una questione di pudore. Migliaia di persone sono senza
lavoro ed il denaro oggi più che mai è affare raro. Mi sembra poco
consono mettersi a fare un tempio in oro di quelle dimensioni. A
maggior ragione se destinato ad ospitare una persona che della povertà
aveva fatto il suo modus vivendi.
Chi si indigna a San Giovanni non lo fa per mera polemica, ma per
pudore…quel pudore che ci è mancato quando si trattava di costruire
alberghi, quel pudore che ci è scivolato via quando ci siamo messi a
fare accendini con la faccia di San Pio, quel pudore che abbiamo
terrorizzato quando abbiamo permesso di far diventare il nostro paese
una sorta di paese dei balocchi.Abbiamo deciso di tradire noi stessi
in cambo di denaro. Cosa ci abbiamo guadagnato? Ricchezza? Forse si,
forse no..Indubbiamente l’ospedale, voluto da Padre Pio, ha creato
ricchezza, ma gli hotel, le baracche e i parcheggi voluti da noi? Cosa
hanno creato? Ricchezza per pochi e precariato per molti .Chi scrive
non vuole fare una filippica economica contro l’indotto turistico
sangiovannese, tuttavia pensa che una qualsiasi economia priva di
diversificazione sia destinata a morire. Gli antichi coltivavano il
campo con sementi diverse per evitare che un parassita o qualche altro
evento facessero morire l’intero raccolto. Noi abbiamo coltivato il
nostro campicello con un unico seme e per svariati motivi il nostro
raccolto negli ultimi anni sta diminuendo sempre di più .
Qualcuno, che si reputa più furbo degli altri, ha deciso di
fertilizzare il nostro orticello con la costruzione del tempio. Ma
fino a che punto è lecito incrementare il turismo? Fino a che punto
dobbiamo spingerci per attrarre gente? Ogni cosa ha un limite e noi lo
abbiamo superato da tempo. Si è creato un circolo vizioso per cui San
Giovanni ha bisogno del turismo e viceversa. Una sana economia avrebbe
impedito tutto ciò. Probabilmente se fossimo riusciti ad attivare
altre risorse non ci troveremmo "presi per fame" e non saremmo
costretti a deglutire i bocconi amari a pacchiani che qualcuno ci
vuole imporre. Purtroppo la realtà è questa…non ci resta che
rassegnarci e pregare il nostro amato San Pio di aiutarci…sperando
che i bagliori dorati non ci distolgano dalla preghiera.
Associazione culturale Il Moschetto