Le due facce dell’Energia
Lo sviluppo economico e sociale si è sempre basato sul migliore sfruttamento delle risorse energetiche. Fare a meno di risorse energetiche, garantendo al tempo stesso un tasso di crescita delle nostre società, è ormai impossibile.
I modi in cui stiamo utilizzando le fonti disponibili si caratterizzano per razionalità ed efficienza, anche perché se c’è un elemento di fragilità nelle nostre società è proprio da rinvenire nella dipendenza energetica.
Il bello e il cattivo tempo delle nostre economie dipende anche dal fixing quotidiano del barile del petrolio e ogni sua variazione comporta una serie di conseguenze sia a livello di macrostrutture, sia nei singoli comportamenti dei cittadini: appare come il primo motore della politica internazionale, ma preoccupa anche per i suoi immediati riflessi sulla vita quotidiana.
Le difficoltà però non vengono mai da sole. Accanto alla questione economica, al costo sempre crescente dell’ energia, si colloca una questione non meno urgente e complessa: consumare energia ha effetti nocivi sull’ ambiente.
L’effetto serra, il più famoso danno ambientale, è stato certamente una delle maggiori preoccupazioni dalle quali è nato il protocollo di Kyoto.
In quella occasione apparve a tutti chiaro come il rimedio contro il caro-energia e i danni ambientali legati all’inquinamento potesse avere la stessa risposta: consumare meno. In quella sede si decise di approvare una serie di norme e di reciproci impegni tra i quali:
– aumento dell’efficienza energetica del 20%
– produzione del 20% dell’ energia primaria (elettricità, riscaldamento/raffreddamento e carburanti per autotrasporto) da fonti rinnovabili;
– riduzione del 20% dei gas serra (rispetto al 1990).
/Franco Di Cosmo/