di Salvatore
Trotta
Mons. Russo, in 34 anni di Africa ha visto
più progressi o regressi?
In 34 anni ho visto più progressi, in Ciad
c’è stata una svolta sia nella mentalità che nelle coscienze, ad esempio anche
su problemi quotidiani come l’acqua e la sanità.
Si fa sempre un gran rumore quando si parla
di G8 ed Africa. In questi anni ha visto qualche promessa mantenuta?
A dir la verità non ho visto una sola
realizzazione promessa dal G8, neanche una strada o un albero piantato, ma a
dir la verità per loro stessa ammissione non hanno fatto assolutamente
niente….oltre che promettere.
Quando potente è il giogo delle multinazionali
in Ciad?
Si sono rese protagonisti solo di 2 misfatti:
lo sfruttamento del territorio, delle persone e prese in giro ai danni delle
popolazioni locali. Poi, una cosa che io ritengo gravissima: nel 2002 è iniziata l’estrazione del petrolio.
Ad oggi non sappiamo quanti barili sono estratti, e quanti soldi sulle
estrazioni sono destinati al Ciad.
Il Sangiovannese Michele Russo cosa si
aspetta dall’Italia e dal suo paese natio?
Giro il Mondo per chiedere personale, giro
tante diocesi e tante parrocchie, ma quante umiliazioni subisco, sono stanco!
Vado elemosinando quando non ne avrei bisogno, perché l’Africa è ricca ma è
terribilmente sfruttata e questo la rende poverissima. Da San Giovanni mi
aspetto di più.
Quali sono i progetti che stanno per
partire nella sua diocesi?
Sviluppare una buona pediatria, perché i
bambini sono la nostra ricchezza e vanno assolutamente aiutati.
Cosa pensa delle politiche
sull’immigrazione del governo italiano?
Scandalose! Sanno tanto di razzismo