L’iniziativa di famiglie e ditte danneggiate dall’alluvione
A seguito della
riunione di lunedì 13 settembre 2010, che ha visto la partecipazione di
numerose famiglie e ditte danneggiate, si è iniziato ad impostare una linea
comune che possa portare ad una conoscenza dettagliata dell’accaduto.
La discussione
è stata incentrata prima sulle problematiche che tutti hanno dovuto affrontare
dopo l’emergenza, è successivamente sui possibili percorsi da seguire.
Come si diceva,
l’emergenza è stata fronteggiata, per la maggior parte degli interessati,
praticamente da soli: dopo il ritiro o forzato ritiro delle acque (a seguito
dell’intervento dei pompieri), è iniziato lo sgombero dei locali, delle cantine
e dei garage; questo ha comportato, naturalmente, anche una certa condivisione
e aiuto reciproco, che ha rafforzato lo spirito cooperativo dei danneggiati.
Sinceramente la conta dei danni, soprattutto per alcuni, è stata veramente
dolorosa; pensare, ad esempio, alla macchina comprata con tanto sacrificio, ai
ricordi custoditi nei vari interrati, ai danni delle proprie attività che sono
costate soldi e sacrifici, ecc., è stato un impegno veramente storico.
Inoltre lo
stato di calamità (non riconosciuto in fase successiva, forse per negligenza di
qualcuno che non ha saputo impostare la procedura, pratica ricorrente in questo
paese), ha comportato il sacrificio ulteriore dei propri impegni lavorativi,
cioè molte persone o ditte, hanno dovuto interrompere il proprio lavoro (o
chiedere le ferie) per ripristinare le proprie abitazioni e attività. Però ci
sentivamo protetti, perché l’amministrazione comunale ci rassicurava proclamando
sontuosi aiuti, la dimostrazione è la richiesta di perizie da protocollare per
i danni subiti.
Scenari
successivi. Ad un anno dall’accaduto, niente è stato fatto, diretto, avviato;
anzi proprio le piogge della settimana scorsa ci hanno fatto riflettere, la
messa in sicurezza del territorio si effettua ponendo degli argini su Viale
Gioventù (altezza rotonda), e su via Matteo Fiore. Cosa Significa? Ogni volta
che piove bisognerà interrompere la circolazione su queste due vie? Poi,
nessuna segnalazione, pericolo aggiuntivo; quell’argine, inoltre, sposta il
problema sicuramente in qualche altro punto, immaginate che così sicuramente la
rotonda diventa un lago, pensate a qualcuno che percorra via Mons. Novelli ad
alta velocità. Per trovare delle responsabilità, bisogna che ci scappi il
morto?
richieste/risposte da parte di chi ci amministra e dei rispettivi uffici
comunali e dirigenti.
1. Valutando i capitolati di spese dell’anno
2009 e parte del corrente 2010, niente è stato stanziato per i cittadini
alluvionati e per la messa in sicurezza del territorio.
2. Si accerti se causa c’è
stata di chi è la colpa, è perché si è creata questa canalizzazione delle
acque, dove sono le cause politiche e amministrative laddove non vi è stata una
pianificazione dettagliata per evitare la catastrofe.
3. La Regione Puglia con Legge Regionale 12 ottobre 2009, n. 21 “Assestamento
e prima variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2009” Art.
15 (Contributo straordinario ai comuni di S. Giovanni Rotondo e San Marco in
Lamis), ha stanziato 1 milione di euro. Vogliamo sapere come sono stati
ripartiti questi soldi.
4. Il conto corrente attivato presso la BCC intestato “Pro danneggiati
alluvione 12 settembre”. Vogliamo sapere come sono stati ripartiti questi soldi
e che fine hanno fatto.
5. La messa in sicurezza del nostro fragile territorio è prioritaria per
la nostra collettività, il PUG (Piano Urbanistico Generale) non serve veramente
a nulla senza un adeguato piano di smaltimento delle acque meteoriche.
6.Inoltre viste le difficoltà degli
alluvionati, ci saremmo aspettati una piccola riduzione della Tarsu (Tassa
smaltimento rifiuti), visto l’ulteriore carico economico a seguito delle
perizie che voi avete preteso, e non un aumento incondizionato del 6%.
Signor SINDACO
e ASSESSORI, Consiglio Comunale, Dirigenti, semplici Cittadini, noi i nostri
DOVERI li sappiamo (pagare le tasse, avere un comportamento civile, ecc.) ora
vogliamo capire quali sono i nostri DIRITTI, visto che quando si tratta di
votare, ci promettete mari e monti; a noi in questo momento ci basterebbe la
canalizzazioni delle acque.
Inoltre Signor
SINDACO, non dimentichi mai che ognuno è padrone del suo tempo, ora siete voi
che amministrate e per questo che aspettiamo valide risposte da VOI.
Queste agognate
risposte temiamo che non ci verranno fornite, e per questo stiamo vedendo come
comportarci e valutare tutte le ipotesi (compresa la parte legale) per avere
almeno un territorio in sicurezza (Questo non lo facciamo solo per la parte
Ovest del Paese, ma per tutto il territorio).
Per chi ha
subito danni, e per i cittadini che vogliono semplicemente fruire di un Paese
all’altezza degli standard europei, l’appuntamento è al prossimo incontro che
si terrà Lunedì 20 Settembre 2010 (indirizzo email sicur.territoriosgr@libero.it.).
Cordiali saluti
da parte del costituendo comitato 12 settembre 2009.