Spett.le Redazione,
a seguito dell’invio e pubblicazione della mia "lettera aperta" al Sindaco di San Giovanni Rotondo è seguita una nota da parte dell’assessore Cusenza che, ad ogni buon fine, Vi invio per opportuna pubblicazione. A tale ultima è seguita la mia di riscontro che pure allego.
Il Segretario Regionale/Provinciale S.U.L.P.M.
Luigi Sabatelli
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La replica del Segretario S.U.L.P.M. all’Assessore Cusenza
Egregio Assessore all’ambiente,
non avevo dubbi sul fatto che la mia “lettera aperta” sarebbe stata riscontrata da Lei. Ero certo di ciò, in quanto conosco un po’ la Sua indole. Le confesso che mi ero promesso di non rispondere ad alcuna nota di riscontro, sia per non intavolare uno sterile “ping-pong” di missive, sia per non cadere su eventuali “bucce di banane” che avreste potuto lanciare sul mio percorso, ma, soprattutto, per non cadere nella trappola delle provocazioni. Tuttavia, visto che sono stato tirato in ballo e visto che sono consapevole di avere i piedi ben saldi e, quindi, di non scivolare su alcunché, oltre ad avere la coscienza pulita e gli occhi privi di qualsiasi corpo vegetale (pagliuzze e travi), ho deciso di risponderLe.
Innanzitutto, reputo opportuno riferirLe che la Sua missiva, anche se indirizzata solo al sottoscritto, mi sono permesso di affiggerla in bacheca, sia perché non ho scheletri nell’armadio, sia perché tutti coloro, da Lei tirati in ballo, conoscano il contenuto.
Le premetto, inoltre, che se la Sua convinzione è tale da poter definire la mia “lettera aperta”, offensiva e dal contenuto accusatorio, La invito a formalizzare, nei miei confronti e presso le competenti sedi, ogni atto finalizzato ad accertare fatti od azioni penalmente rilevanti.
D’ora innanzi sono a riscontrare la Sua nota!
Lei avrà pure dalla sua tanti anni di attività politica, ma il sottoscritto non è da meno come attività sindacale. Lei, nell’esprimersi, userà il linguaggio “politichese”, da parte mia il “sindacalese”. Fatta questa precisazione sulle “lingue” e sui “ruoli”, mi viene da chiederLe: “la confusione che la mia lettera ha generato in Lei è il frutto del mio “incomprensibile” sindacalese o del suo “chiaro ed abile” politichese nel girare le frittate? Se così è, allora Le renderò tutto più chiaro e sarò più esplicito, nella forma e con le parole italiane presenti nel nostro vocabolario. Le “difficoltà”, di natura contrattuale, accusate da tutti i dipendenti (tranne gli “eletti”), sono il frutto di una gestione economica della spesa del personale, derivante da indirizzi politici, a solo vantaggio della classe Dirigente e delle Posizioni Organizzative. Le è chiaro ora?…….credo che Le fosse chiaro anche dapprima!
A me, invece, mi sa che con il suo politichese vorrebbe girare la frittata ed esporre il lato bruciacchiato, facendo credere che io abbia a cuore “future nomine dirigenziali” o “condivida” il numero dei Dirigenti attualmente da Voi previsto. Nulla di più inesatto! Provi a rileggersi la mia “lettera aperta”(2° pagina, penultimo periodo). Ad ogni buon fine e con il mio incomprensibile sindacalese, glielo ribadisco: questa O.S. è della profonda convinzione che, riducendo il numero dei Dirigenti, così come sancito dalle recenti Leggi Finanziarie, rimodulando le Posizioni Organizzative e convenzionando, eventualmente, la Segreteria, si avrebbero più risorse da destinare ai “soldati” e meno ai “generali”.
Questo mio pensiero, nel corso delle concertazioni e consultazioni precedenti, è stato più volte esternato, ma mai recepito….per ovvie “ragioni politiche”, le stesse che ora stiamo contestando. Siffatta “macrorganizzazione” avrebbe portato delle economie che potevano essere destinate a nuove assunzioni ed ad incentivazioni del personale, nel rispetto del sacrosanto principio della “meritocrazia”, parola che, se sfoglia bene il suo vocabolario, dovrebbe trovare subito dopo le parole “merito e meritocratico”! Ora Le sono più chiari i miei pensieri? Sappi che, in effetti, questi sono anche i pensieri della stragrande maggioranza dei dipendenti del Comune di San Giovanni Rotondo e di un cospicuo numero di cittadini!
Lei sostiene di sapere e di ricordare “perfettamente” tante cose di San Giovanni. Una, però, Le sfugge, o meglio, ha poco interessato Lei e tutta la Giunta. Infatti Le ricordo che non è solo questa sigla sindacale ad “evidenziare problemi e difficoltà, bensì TUTTE LE SIGLE PRESENTI NEL NOSTRO ENTE. Tanto è vero che TUTTE sono in “stato di agitazione” e i dipendenti tutti (tranne gli “eletti”)…..ancor più! Dovrebbe ben sapere che, sin dal mese di Maggio, ma anche da prima, la Vostra totale indifferenza è stata palesata con un “costante silenzio”. Con il suo politichese vorrebbe far credere di non sapere nulla di ciò? Vorrebbe far credere che Voi siete disponibili ad incontri e noi li glissiamo? Ok, Ok, Le chiarirò anche questo. Le voglio, infatti, rammentare per non ingenerarLe “confusione”, che gli incontri, concertativi o consultativi, sono convocati dalla “parte pubblica”. Alla parte sindacale compete solo formalizzare le istanze e, in caso di “sordità”, di mettere in pratica ciò che, nel linguaggio sindacalese, è previsto: azioni di contrasto alle politiche non condivise!
Concludo sui personalismi da Lei allusi.
Con molta probabilità, all’epoca dei fatti a cui Lei si riferisce, i “gossip” sulla vita privata di “colui che è stato assunto beneficiando del generismo”, non L’hanno aiutata molto. Infatti, illo tempore (1986/1987), la persona oggetto delle Sue illazioni non era neppure nella condizione di poter beneficiare del “fidanzatismo”. Purtroppo per Lei, come vede:” le bugie hanno le gambe corte”!
Dovrebbe, di contro, ben ricordare che noi tutti, giovani e/o padri di famiglia, non avendo Santi in Paradiso, Papi sulla Terra o Vescovi nel vicinato (soprattutto), e non avendo altre “strade”, abbiamo dovuto fare un concorso pubblico e tutti gli idonei, tranne l’ultimo della graduatoria, ci siamo dovuti difendere anche in sede giudiziaria amministrativa nei due gradi (TAR e Consiglio di Stato). Per “fortuna” con nostra vittoria!
Una confidenza glieLa voglio fare, anche se Lei la ricorderà molto bene. Noi tutti idonei ad un concorso pubblico, abbiamo sì beneficiato di un “ismo” che, nella fattispecie, si chiama “ultimismo” ( cioè, dell’impegno politico di assumerel’ultimo della graduatoria che, guarda caso, oggi è lo stesso che beneficia anche del “cognatismo”). Visto che Le piacciono molto le parabole, avrà fatta sua quella del Vangelo secondo Matteo (20, 1-16): “gli ultimi saranno i primi”?
Le rinnovo la mia solita e totale disponibilità ad ogni confronto e su tutte le questioni, qualora convocato e, contestualmente, Le esterno infiniti auguri per la Sua fervida attività politica.
Il Segretario Regionale/Provinciale
Luigi Sabatelli