La proposta è di sviluppo locale e sociale “pluridimensionale”
Tra le cinque zone meridionali caratterizzate da situazioni di particolare disagio economico e sociale – individuate dalla Fondazione per il Sud – è stata selezionata anche l’area che riguarda i Comuni di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico, inseriti nel progetto “S.O.S. Legalità” presentato da una rete di associazioni e organizzazioni di volontariato, rappresentate dalla ITCA/Fap Onlus.
L’erogazione complessiva per le cinque iniziative è di 5,2 milioni di euro e coinvolge quasi cento organizzazioni in Puglia, Sicilia e Calabria.
Il progetto “S.O.S – legalità” è l’unico ad essere stato finanziato nella provincia di Foggia e rappresenta una delle due proposte di intervento per lo sviluppo del territorio selezionate nell’intera Puglia. Finanziato con un importo di 650mila euro, il progetto va nella direzione auspicata dalla Fondazione per il Sud: avere cioè una visione di sviluppo locale “pluridimensionale”, in grado di integrare la dimensione economica con quella sociale.
Oltre a comunicARTurismo, sono coinvolti nell’iniziativa l’Ambito Territoriale di San Marco in Lamis, l’associazione Gesco Consorzio di Cooperative Sociali, l’A.R.C.I. Circolo Bel Lombroso, l’associazione Smile Puglia, la cooperativa sociale Polis e la cooperativa di lavoro e servizi Belvedere, la cooperativa sociale Bel Lombroso, la cooperativa sociale Rosso Di Sera, l’associazione Don Michele di Gioia, l’associazione Venti da Sud, l’associazione Don Giuseppe Prencipe Onlus, il Consorzio di Cooperative Sociali Aranea e l’Agenzia per la promozione della Cooperazione Sociale APE.
"La forza del nostro progetto è la trasversalità degli interventi previsti per le categorie a rischio, soprattutto nei confronti di coloro che esprimono talenti e competenze ma non hanno avuto modo di utilizzarle sul territorio, mancando infrastrutture di ospitalità e ambiti di sperimentazione", afferma Federico Massimo Ceschin, presidente onorario di comunicArturismo, associazione costituita un anno fa che, nonostante la giovane età, ha già realizzato importanti iniziative per lo sviluppo della qualità territoriale in Capitanata.
Lotta al disagio giovanile ma anche incentivazione al “vivere sano”, in modo da ridurre – anche attraverso processi di formazione e monitoraggio di valutazione – devianza minorile e marginalità criminale. In quest’ottica i soggetti del "Nucleo Promotore" si sono fatti portavoce dell’idea che "lavorando su un forte livello di condivisione delle scelte tra soggetti locali e con un orientamento unitario e determinato, si possano sperimentare soluzioni innovative e originali, appropriate alla realtà socio-economica del territorio, perseguendo risultati di eccellenza".
Le finalità del progetto sono:
• Sviluppare il senso civile e il rispetto delle regole di convivenza;
• Ridurre devianza sociale e marginalità criminale;
• Integrare i giovani immigrati internalizzando la cultura locale;
• Coinvolgere e trattenere i talenti del territorio;
• Creare produttività di alcuni beni comuni del territorio.
"Il progetto punta alla piena valorizzazione del ‘capitale sociale’ che è propedeutico alla piena realizzazione di un nuovo concetto di governance del territorio. La convergenza di interessi comporta, necessariamente, il miglioramento delle relazioni sociali ed occupazionali con ricadute positive sullo sviluppo locale", conclude Ceschin.