Vera stima o ricerca di consensi?
La sera del 12 novembre scorso alle 20.30 milioni di italiani si sono attaccati al televisore per assistere al confronto tra i cinque candidati alle primarie del Centrosinistra: Puppato, Bersani, Renzi, Tabacci e Vendola.
In queste circostanze si teme sempre che tutto vada a finire ad una semplice passerella, invece, questa volta, è stato un confronto su temi interessanti, che hanno riguardato i cittadini. In una sola parola il confronto è stato vero.
Si è spaziato su tutto, dagli argomenti sul lavoro, in modo particolare sulle vicende della FIAT alla riforma Fornero, dai diritti civili ai matrimoni tra omosessuali e in particolare al diritto di questi ultimi nell’adozione dei bambini. Si è discusso di legge elettorale e di finanziamento pubblico ai partiti. Inoltre si è parlato dell’attuale Governo dei Tecnici e del futuro Governo, ma soprattutto delle prossime alleanze politiche. Tutto è avvenuto nel rispetto reciproco e nella correttezza, frutto di un ottimo regolamento che il moderatore ha saputo fare osservare.
Nonostante questi interessantissimi temi, la mia attenzione si è posata sull’ultima domanda che il moderatore ha fatto ai cinque pretendenti alla guida del Centrosinistra: “A quale figura politica o storica fate riferimento?”.
Inizia a rispondere Bersani, il quale ha detto: ”Il mio modello è papa Giovanni Paolo II, ma voglio spiegare perché. Riusciva a cambiare le cose rassicurando. Cambiava nel profondo, senza spaventare nessuno”. La domanda è stata poi rivolta agli altri ospiti, che hanno risposto così: Tabacci: “I miei modelli sono De Gasperi e Marcora”, la Puppato ha indicato Nilde Iotti e Tina Anselmi, Renzi ha sostenuto: “Nelson Mandel e Lina, giovane tunisina che sta combattendo per i diritti del suo Paese” e infine Vendola ha dichiarato: “Il mio riferimento è il cardinale Carlo Maria Martini, che ha saputo dialogare sui temi più delicati. Oggi sentiamo particolarmente la sua mancanza”.
I Candidati alle primarie di Centrosinistra, pur essendo quasi tutti provenienti da partiti di sinistra, hanno indicato come loro modelli, personaggi del mondo Cattolico.
Concordo pienamente con le indicazioni dei cinque candidati alle primarie: da Nelson Mandel al card. Carlo Maria Martini, da De Gasperi a Giovanni Paolo II, ma in modo particolare sono d’accordo con la motivazione che ha dato Bersani indicando come suo modello Giovanni Paolo II. Il papa polacco, senza ombra di dubbio, è stato il grande e vero innovatore, è stato in grado di modificare il percorso della storia, sia sul piano religioso, che su quello culturale, economico e sociale. Giovanni Paolo II è stato un Gigante nella storia mondiale. Come si possono dimenticare le parole chiari e forti, pronunciate due giorni dopo la sua elezione: <Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la Sua potestà! Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo! Alla Sua salvatrice potestà, aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo Lui lo sa!…..>. Queste parole sono state il programma vivo e concreto per tutti gli anni del suo pontificato.
Giovanni Paolo II nel suo lunghissimo pontificato ha detto e fatto tantissime altre cose, che non possono essere sottaciute: ha sfidato frontalmente i mafiosi nella valle dei Templi di Agrigento; ha lottato per i diritti degli uomini e delle donne, soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo; ha chiesto per tutti un lavoro sicuro e dignitoso; ha lavorato con fede e diplomazia perché cadesse il muro di Berlino e tante altre posizioni sostenute con tenacia. Sicuramente Bersani, ma anche Vendola, su questi temi è in sintonia con il Papa. Wojtyla è andato più avanti: ha gridato a favore della vita, contro l’aborto e l’eutanasia; si è pronunciato chiaramente contro i matrimoni degli omosessuali e ha sostenuto con chiarezza la famiglia fondata sul matrimonio. Su questi temi la sinistra più radicale cosa ne pensa? Bersani, ma anche Vendola, che idea hanno?
Ahimè, sono di gran lunga lontani dalle posizioni sia di Giovanni Paolo II, che del cardinale Martini e quindi del Magistero della Chiesa.
Il pensiero di un Gigante, come Giovanni Paolo II, non può essere accettato solo in parte. Non si può dire viva il Papa quando questi è per la pace, per i diritti dei poveri, contro la violenza e poi dire abbasso il Papa quando questi si schiera decisamente sui temi cosiddetti sensibili.
Spero tanto che la stima di Bersani e Vendola, su Papa Woityla e sul cardinale Martini non sia solo di circostanza. Non sia legato alle primarie del Centrosinistra, per accaparrarsi i voti dei Cattolici.
Basta tirare per la giacca i Cattolici, occorre più chiarezza.
Gaetano Cusenza
Consigliere Provinciale