Il TAR: rimozione ingiustificata
«Il Tribunale Amministrativo Regionale, mi ha dato ragione, la mia rimozione da commissario liquidatore della Comunità Montana del Gargano è stato solo un fatto politico». Ci dice Gaetano Cusenza particolarmente di buonumore e soddisfatto di tornare ad occuparsi della chiusura della Comunità Montana. La sua rimozione era avvenuta durante le elezioni amministrative della città di San Pio, poi vinte dal centro destra, Cusenza insieme ad altri consiglieri aveva determinato la fine dell’esperienza amministrativa di Gennaro Giuliani (Pd) per poi fondare l’Api di Rutelli ed arrivare alla candidatura di Michele Crisetti in alternativa a Francesco Bertani di centro sinistra.
«Che la mia nomina sia stata ostacolata dal primo giorno è risaputo, perché nei giorni successivi la stampa riferì che il Pd provinciale e quello locale, di San Giovanni – dichiara Cusenza- non accettarono di buon grado l’incarico. Ovviamente quello che è successo alle elezioni comunali ha accelerato le pressioni politiche. Questo senza una motivazione specifica prevista dalla legge, solo per un fatto politico. Oggi potrei sparare sul Pd e colpire direttamente qualche consigliere regionale, in realtà il mio invito è alla collaborazione e ad occuparsi dei grossi problemi del territorio, del Gargano. L’ospedale di Manfredonia ha perso trenta posti letto , sempre a Manfredonia l’anno prossimo ci saranno un centinaio di classi scolastiche in meno grazie alla legge Gelmini, quindi piuttosto che occuparsi di battaglie come la mia rimozione consiglierei di costruire sinergie su queste problematiche. Invece di fare la caccia a nemici o presunti tali – insiste Cusenza- auspicherei altro, con molto affetto dico alla segreteria provinciale del Pd, dove sicuramente c’è gente sensibile, di lavorare insieme per il bene del territorio». E’ evidente che non parla di Manfredonia a caso Cusenza ma il riferimento è al segretario provinciale del Pd Paolo Campo e al consigliere regionale Francesco Ognissanti anche se non fa mai direttamente i loro nomi.
Quindi la rimozione è solo una operazione del Pd?
« Adesso lo dice anche il TAR, mi lasci dire che sono profondamente deluso dall’atteggiamento del Pd della mia città e di qualche consigliere regionale, ripeto, che pur di sistemare qualche amico ha creato una situazione politica incredibile: c’è stato un momento in cui volevano rimuovere tutti i commissari liquidatori della Regione Puglia pur di colpirmi».
Ma in questa vicenda che cosa le ha dato maggiormente fastidio?
«Il giorno dopo che mi è stata notificata la sospensione la stampa parlò di errori amministrativi, e questo è falso, poi le dichiarazioni dell’ex presidente Nicola Pinto che ha detto: “giustizia è stata fatta”, adesso possiamo dire che giustizia è fatta.
Adesso cosa farà dal punto di vista politico?
«Non ho potuto formare il gruppo dell’Api in Provincia perché servono almeno due consiglieri e mi sono iscritto al gruppo misto. Io mi colloco nell’area moderata di centro e guardo a centro sinistra, vorrei collaborare, costruire anche con il Pd nonostante tutto. Spero che in Provincia di Foggia ci sia un Pd nuovo. C’è un nome in particolare che gira come probabile candidato a presidente della Provincia, ecco se venisse confermato noi saremmo felicissimi di lavorare per questo progetto».
Pronta arriva la risposta di Paolo Campo. Il segretario provinciale del non ci sta e rimanda al mittente le accuse. « La questione incarico a Gaetano Cusenza è un fatto politico e non un fatto tecnico, è stato nominato perché appartenete al Pd e non per le sue doti e capacità manageriali che pur ha – ci spiega Campo -. Cusenza ha fatto scelte diverse è entrato nell’Api e di conseguenza e per coerenza doveva dimettersi dall’incarico. Farebbe bene ad occuparsi del suo partito, noi siamo impegnati nell’opposizione in provincia dove l’attuale maggioranza rappresenta una delle pagine più fallimentari della politica. Quando dice che c’è un nome che gira come probabile candidato presidente non capisco l’allusione, il Pd ha molte risorse, ci vogliono due anni alle elezioni e per adesso stiamo discutendo. È chiaro che anche noi, se l’Api esisterà ancora, discuteremo e ci confronteremo con questa forza politica».
Gennaro Tedesco
(da “Il Mattino di Foggia” del 28 e 29 luglio)