Il progetto illustrato dall’assessore ai LL.PP. Claudio Mischitelli
Si chiamano “Case dell’Acqua” e sono tra gli obiettivi più imminenti – e se realizzate, tra i più lungimiranti – dell’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di San Giovanni Rotondo. A spiegare di cosa si tratta è lo stesso assessore Claudio Mischitelli: «Alle famiglie che vogliono aderire verrà mandata una lettera raccomandata con una scheda prepagata di 20 euro e un contenitore di sei bottiglie da litro con il quale potranno recarsi presso la Casa, in sostanza una sorta di colonnina collegata all’acquedotto e fornita di impianti di depurazione di ultima generazione; con soli 5 centesimi si potrà avere un litro d’acqua (fredda o a temperatura ambiente, naturale o gassata)».
Quindi notevole sarà il risparmio delle famiglie e l’impatto ambientale ma soprattutto il costo per l’ente sarà pari a zero. Il progetto, come spiega l’assessore Mischitelli, sarà realizzabile solo ed esclusivamente attraverso un contratto di sponsorizzazione con l’azienda – la Platinum Card, concessionaria ufficiale sul territorio di Vitha SpA, l’azienda che realizza gli impianti con sede a L’Aquila – perché ovviamente il Comune non può vendere l’acqua pubblica, quindi anche l’opzione di acquistare gli impianti oltre che proibitiva per i costi – tra i 30 e i 40mila euro – sarebbe, in sostanza, impraticabile per legge. I referenti aziendali promotori del progetto assicurano che le Case dell’Acqua sono monitorizzate dalla sede centrale per quanto la manutenzione e anche la sicurezza (per atti vandalici, ad esempio).
Ma la questione è quella del loro utilizzo da parte della cittadinanza, ancora memore di esperienze valide nelle intenzioni ma fallimentari nella pratica, come le isole ecologiche per la raccolta differenziata. «L’iniziativa non comporta costi per il Comune per cui l’impatto di una mancata risposta da parte dei cittadini sarebbe inferiore rispetto a quello che si è registrato in altre occasioni, come le isole ecologiche. Certamente ci sarà una campagna di sensibilizzazione e di informazione per tutte le fasce della popolazione (penso alle persone anziane che hanno una minore dimestichezza con questi strumenti). Personalmente però penso si tratti non tanto di un problema di approccio alla tecnologia, quanto di mentalità ambientale: occorre pubblicizzare, sensibilizzare, informare senza dimenticare che anche i cittadini hanno le loro responsabilità».
E sulla tempistica? «Dobbiamo predisporre il regolamento sulle sponsorizzazioni, che dovrà passare in commissione e da qui all’approvazione del consiglio comunale dopo di che si può partire – precisa l’assessore e aggiunge «io credo – e spero – che questa cosa si possa fare nell’arco di 90 giorni, salvo che ci siano come spesso accade dei ritardi causati dalla burocrazia».
(Selene Impagliatelli da "Il Mattino di Foggia" dell’8 settembre 2011)