Stop violenza sulle donne
Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite per il contrasto della violenza sulle donne, lancia un monito all’Italia: “In Italia resta un problema grave, risolverlo è un obbligo internazionale”.
“Femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni per incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne, che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita – ha detto Manjoo -. In Italia, sono stati fatti sforzi da parte del Governo, attraverso l’adozione di leggi e politiche, incluso il Piano di Azione Nazionale contro la violenza”, riconosce, “questi risultati non hanno però portato a una diminuzione di femicidi o sono stati tradotti in un miglioramento della condizione di vita delle donne e delle bambine”.
Il 70 % degli omicidi viene commesso da compagni, mariti, padri, figli: l’inferno in casa. Ma dai dati purtroppo mancano quelle donne clandestine, la cui “invisibilità” favorisce gli assassini.
L’omicidio è preceduto da anni e anni di soprusi e violenze, stalking, con l’unica colpa di essere donne e, per questo, uno scalino più in giù. Tutto ciò, purtroppo, risulta naturale a molti ed è questo che deve cambiare.
Per sostenere fortemente questo cambiamento associazioni femminili nazionali, locali, politiche e singoli cittadini hanno sottoscritto la “Convenzione nazionale contro la violenza maschile sulle donne-femminicidio”; una proposta politica unitaria, che invita le Istituzioni a un confronto aperto e chiede al governo di verificare l’efficacia del Piano Nazionale contro la violenza varato nel 2011, con revisione del Piano stesso, insieme al coordinamento promotore della Convenzione.
Per info: http://www.nomoreviolenza.it/
Qui, invece, le storie delle donne uccise nel 2012