di Emanuele Merla
La mancanza di un sistema adeguato di fogna bianca (o fogna pluviale) si palesa ogni qualvolta la nostra città viene interessata da precipitazioni piovose leggermente al di sopra della media. La costruzione dei recenti nuclei abitativi, oltretutto privi di opere di urbanizzazione, ha finito per occludere i pochi “sbocchi o imbuti naturali” che erano stati risparmiati dalla cementificazione selvaggia degli anni scorsi. Tante abitazioni sono sorte in zone definite “a rischio di dissesto idrogeologico”, tanto è vero che ad alcuni cittadini sono state rifiutate delle richieste di mutui con ipoteca sull’immobile da acquistare.
La pioggia a San Giovanni Rotondo causa notevoli disagi alla mobilità oltre al rischio concreto che corrono le abitazioni della zona sud che più volte hanno subito danni a seguito degli allagamenti. In tempi remoti i nostri nonni, facendo di necessità virtù, avrebbero utilizzato le cubature sotterranee per immagazzinare l’acqua piovana e non per custodire autovetture o per realizzare le cosiddette “tavernette” che attualmente salvaguardiamo costruendo delle barricate. Dato che i valori di precipitazioni piovose nella nostra città si attestano intorno ai 772 mm annui, con un tetto di 30 metri quadri si potrebbero immagazzinare circa 23000 litri di acqua, moltiplicando il dato per tutte le abitazioni di San Giovanni Rotondo potremmo ridurre di decine di milioni di litri, la quantità di acqua che si riversa nelle fogne, sulle strade e nelle abitazioni a rischio.
L’ acqua piovana è un bene prezioso che non viene più ritenuto tale dai “cittadini moderni” i quali potrebbero utilizzarla, ad esempio, per gli scarichi delle cassette wc, per il giardino e persino depurarla in maniera tale da renderla potabile.
Purtroppo la concezione, a mio avviso sbagliata, che abbiamo del progresso, ci induce ad essere totalmente succubi di un “gestore” che potrebbe modificare le modalità di erogazione e le relative tariffe in qualsiasi momento. Oggi che i “giochi” sono stati fatti, non ci resta altro da fare che premere affinché si risolva al più presto la “questione fogna bianca”, anche se bisogna risolvere prima i problemi all’interno della maggioranza, visto che i litigi per l’attribuzione dei meriti per il progetto tampone, non sembrano essere ancora cessati.
Le abitazioni del futuro che verranno costruite in maniera ecosostenibile renderanno molto più autonomi i cittadini, che impareranno così a vivere meglio nel presente facendo tesoro delle virtuose usanze del passato.