Gli artigiani: una categoria che esige rispetto
Potrebbe essere ad una svolta l’annosa vicenda legata alla individuazione della zona PIP (piano di insediamenti produttivi) ed alla conseguente assegnazione delle aree agli artigiani della città. Una svolta, però, a cui le categorie professionali ed artigianali interessate non credono più di tanto. La sfiducia è alimentata dal prolungamento dei tempi di attuazione e gestione del bando comunale di definizione della graduatoria di assegnazione delle aree. Ciò che ha fatto «scattare i nervi» agli artigiani è stato, nel momento in cui si attendevano gli esiti concreti e l’esecutività della graduatoria approvata lo scorso 31 agosto, l’invio da parte dell’amministrazione comunale di ulteriori lettere e questionari, letti ed interpretati dai titolari delle aziende come scarsa volontà politica di risolvere il problema. Critiche forti e delusione sono state espresse nel corso di un incontro tenutosi nei giorni scorsi fra gli operatori interessati all’assegnazione di spazi e locali idonei allo svolgimento delle attività.
«Per poter esercitare il nostro lavoro – hanno dichiarato – siamo spesso costretti ad inventarci ambienti al limite della regolarità, rifugiandoci spesso in vecchi locali delle campagne limitrofe, o, comunque, in posti spesso al centro dell’abitato, non completamente idonei, né per dimensioni né per rispetto di ogni altro parametro urbanistico e di sicurezza, creando disagi alla popolazione ed alla circolazione stradale».
Dopo decenni di stasi, da quando il comune di San Giovanni Rotondo iniziò ad affrontare la problematica PIP, solamente verso la fine dell’anno 2003 ci fu l’approvazione del «piano» per poi giungere all’aprile successivo per la definizione dei criteri per l’assegnazione dei suoli; criteri per i quali fu subito emesso il bando di concorso per la stesura della graduatoria.
«Dopo varie peripezie – è stato l’amaro commento degli artigiani – che hanno messo a dura prova la credibilità nella volontà politica di portare ad esecuzione il bando, pur pubblicato, e in virtù del quale noi artigiani abbiamo fatto pervenire le nostre domande, solo oltre la metà del 2006 è stata pubblicata la graduatoria approntata dalla commissione esaminatrice. Ma sembra che gli esami a cui veniamo sottoposti non finiscano mai».
Il riferimento, come accennato, è ai questionari ricevuti nelle settimane scorse a firma dell’assessore delegato al PIP Giuseppe Siena. Il documento che ha esasperato gli artigiani, così come è stato presentato dall’assessore, è strutturato per acquisire i dati generali delle imprese con la funzione di indagine economica sulle stesse ed è finalizzato sia alla conoscenza delle aziende per affrontare i temi degli spazi, dei servizi e delle infrastrutture, sia alla valutazione della reale necessità e relative dimensioni dei lotti da assegnare.
«Noi tutti – hanno concluso – esigiamo rispetto per la categoria e chiediamo agli amministratori che affrontino seriamente il problema PIP, cominciando prima di tutto a portare a termine la fase iniziata dando esecutività e cominciando con le preassegnazioni così come indicato nella graduatoria pubblicata».
g.p.