SanGiovanniRotondoNET ricorda la figura di Matteo Russo, per anni promotore della festa dei Minatori
Si svolgeranno questo pomeriggio le celebrazioni in onore di Santa Barbara, protettrice dei minatori, dei Vigili del Fuoco e di tutte le categorie che operano a contatto con il fuoco e gli esplosivi.
La cittadinanza è invitata a partecipare alla cerimonia organizzata dall’Amministrazione comunale, che avrà il seguente programma:
· ore 16.30 intrattenimento musicale a cura del Corpo Bandistico “Euphonia”
· ore 17.00 partenza del corteo da Piazza dei Martiri
· ore 17,15 deposizione della Corona di alloro al Monumento dei Caduti in miniera nella villetta di Sant’Onofrio. A seguire i saluti del Sindaco Luigi Pompilio
· ore 18.00 celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di Sant’Onofrio Anacoreta officiata da don Giovanni Ercolino.
Alla cerimonia parteciperanno autorità civili, militari e religiose oltre ai minatori sangiovannesi ancora in vita e alle tante famiglie dei minatori scomparsi.
Una festa, quella in onore di Santa Barbara, molto sentita dalla città per via della presenza della miniera di bauxite sita in località “Quadrone”, nel territorio delle ‘Matine’.
Negli ultimi anni la festa di Santa Barbara ha avuto sempre come promotore il compianto Matteo Russo, scomparso il 21 gennaio del 2011. Matteo era uno degli ultimi minatori della nostra miniera di bauxite. Lo ricordiamo per essere stato da sempre in prima linea ad organizzare la festa di Santa Barbara ragion per cui nel 2005 gli fu donata una targa ricordo per il suo impegno che così recitava:
A MATTEO RUSSO PER IL TUO IMPEGNO NEL RICORDO DEI NOSTRI PADRI I FIGLI DEI MINATORI
SANTA BARBARA, 4 DICEMBRE 2005
Matteo Russo nasce a San Giovanni Rotondo (Fg) il 21 ottobre 1927. Minatore presso la miniera di bauxite di San Giovanni Rotondo fin dal 31 luglio 1946, dove lavora fino al 5 giugno del 1972, quando si trasferisce a La Presolana, una miniera del bergamasco. La sua vita da minatore continua fino alla pensione nel marzo del 1977. Dalla sua esperienza di vita e di lavoro e da quella dei suoi compagni nasce un’autobiografia, che non è solo l’esperienza personale di Matteo Russo, ma anche la storia della miniera di San Giovanni Rotondo e dei suoi tanti minatori. In “Lavoro e cultura nella miniera di San Giovanni Rotondo“. “Sono molto fiero di questo mio lavoro – scriveva nel suo libro -; sarei molto grato se le nuove generazioni prendessero visione di quanto ho scritto, ossia delle gioie, dei sacrifici, dei momenti dolorosi dei nostri concittadini che dettero i migliori anni della loro giovinezza per la collettività di questo paese”.