Una legge sulla tracciabilità dell’olio: il primo passo verso il mercato che non c’è
La sua conoscenza della materia, la sua determinazione e il suo lavoro lucido e coerente hanno portato la senatrice Colomba Mongiello a vedere la sua proposta diventare legge ed essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2013. Presente al Senato nelle file del PD, la Mongiello lo scorso anno propose una legge che tutelasse i consumatori e i produttori, chiedendo maggiore trasparenza in difesa dell’olio extravergine di oliva di qualità. Un emendamento che in qualche modo si lega alla terra dalla quale proviene la Mongiello, la Puglia. Lei, foggiana, nel periodo in cui ovunque si parla di alimentazione e ricette e gli scandali legati alla contraffazione sono all’ordine del giorno, ha proposto una legge sulla tracciabilità dell’olio. Una prima e fondamentale tappa nel lungo percorso verso la sempre maggiore affermazione di questa importante eccellenza del paniere enogastronomico italiano anche all’estero.
“I produttori pugliesi fanno un ottimo lavoro e un olio extravergine di ottima qualità, ma devono unirsi per presentarsi forti sul mercato”. Così ha risposto la Mongiello alla domanda, un po’ forse tendenziosa ma legittima, su cosa possono fare i produttori pugliesi che per continuare nella raccolta e trasformazione delle olive devono affrontare le condizione di un mercato ostile. “Non si può pensare che ogni piccolo produttore emerga sul mercato, ma questa legge è un piccolo passo in avanti. Poi penseremo anche al resto”. Sicuramente un passo in avanti per i tanti piccoli produttori disseminati nelle campagne del Gargano e Capitanata, ma c’è bisogno di fare sistema affinché il nostro olio non rimanga invenduto nello ziro. Dobbiamo capire che dopo aver insegnato anche al resto d’Italia cosa è l’olio extravergine di oliva e dopo aver regalato per galanteria e gentilezza gli ulivi secolari alle belle ville del nord, capiamo che dobbiamo imparare a venderci senza svendere la qualità. Oltre che per il contenuto, le parole di elogio e di esortazione della Mongiello sono importanti poiché dette all’interno di una cornice prestigiosa per tutto il sistema olivicolo nazionale. L’occasione è stata quella della conferenza stampa di presentazione a Roma (Camera dei Deputati) dell’Ercole Olivario, il concorso di riferimento nel panorama olivicolo nazionale voluto e organizzato dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, in collaborazione con la Camera di Commercio di Perugia, il MIPAAF, il Ministero dello Sviluppo Economico e il sostegno del Sistema Camerale Nazionale e degli Enti e le Associazioni di settore. Arrivato nel 2013 alla sua XXI edizione, il premio vede in gara 323 etichette provenienti da ben 17 regioni italiane, 250 milioni di piante, oltre 350 cultivar a testimoniare una varietà produttiva che non ha eguali nel mondo.
Giulia Siena