“Siamo dinanzi ad un autentico attacco alle più elementari regole della democrazia e del vivere civile”
Il Movimento Popolare Sangiovannese (M.P.S.) esprime solidarietà e vicinanza a S.E. Rev.ma Michele Russo nostro illustrissimo concittadino, e Vescovo di Doba in Ciad per l’obbrobrio giuridico perpetrato ai suoi danni dal governo dello stato africano, che di fatto ha deliberato l’espulsione dell’Alto Prelato dal Ciad. Una decisione sconcertante, che lascia profondo sgomento e sdegno, soprattutto in considerazione delle motivazioni che hanno portato a questa assurda ed ingiustificata decisione, ossia che Mons. Russo durante l’omelia dello scorso 30 settembre, ha pesantemente criticato la gestione dei proventi del petrolio nel Paese e il fatto che la popolazione locale non goda dello sfruttamento del petrolio e la maggioranza di essi vive nell’assoluta indigenza.
Siamo dinanzi ad un autentico attacco alle più elementari regole della democrazia e del vivere civile, alla censura, alla libertà di espressione, fatta peraltro a danno di un Vescovo, che in virtù del Ministero che svolge, ha evidenziato in modo netto ed inequivocabile il malaffare e la pessima gestione delle risorse di un paese la cui stragrande maggioranza dei suoi cittadini vive in uno stato di assoluta povertà.
La questione in oggetto evidenzia una carenza delle regole democratiche in una regione molto sfortunata del nostro pianeta, ove Mons. Russo da oltre 30 anni svolge alacremente la sua missione, con passione, abnegazione e spirito di servizio encomiabile; sono tante le opere volute e realizzate a Doba grazie allo straordinario lavoro fatto dal Vescovo Michele Russo, dall’ospedale alla scuola, oltre a tante iniziative volte alla formazione lavorativa di tanti cittadini. Non secondaria è stata l’opera di Mons. Russo per l’evangelizzazione della popolazione di Doba, volta alla propalazione del Vangelo, della Parola di Dio in una terra da sempre fustigata da conflitti, povertà e disagio socio-economico.
L’M.P.S. guarda con grande preoccupazione alla situazione, in quanto le autorità del Ciad hanno “invitato” Mons. Russo a lasciare il paese entro e non oltre domenica 14 ottobre; purtroppo nel Ciad non vige il principio dell’extraterritorialità della Chiesa, e quindi laddove Mons. Russo dovesse disattendere la deliberazione del governo del Ciad, la situazione potrebbe definitivamente prendere una piega poco rassicurante: nella migliore delle ipotesi con l’allontanamento coattivo del nostro illustre concittadino, altrimenti per lui potrebbero schiudersi le porte del carcere.
Rivolgiamo un appello a nome di tutti i cittadini di San Giovanni Rotondo alle autorità competenti (dal Ministro degli Esteri, all’Ambasciatore Italiano in Ciad) e ci rendiamo disponibili a dar vita ad ogni azione e manifestazione, che possano garantire il ripristino della legalità e delle regole democratiche a tutela e nel rispetto del ruolo di Mons. Russo, perché possa continuare in quello che ha sempre fatto egregiamente e generosamente nella sua vita, spesa per il Vangelo e per il popolo del Ciad, dove in tantissime occasioni ha fatto sentire la sua voce contro l’iniquità, l’illegalità e contro il malaffare dei petrolieri, contro la disuguaglianza, a sostegno dei troppi poveri che vivono quella terra.
Esprimiamo piena solidarietà anche ai familiari di S.E. Rev.ma Michele Russo che risiedono a San Giovanni Rotondo, che vivono con angoscia, trepidazione e ansia queste difficili ore in attesa di notizie rassicuranti per il loro caro congiunto.
Coordinamento MPS-Movimento Popolare Sangiovannese