Un mese senza governo cittadino!!!
San Giovanni Rotondo. Doveva essere una crisi amministrativa dalla rapida risoluzione quella che ormai da oltre un mese sta interessando il governo cittadino ma che in realtà ancora non lascia intravedere, a breve scadenza, scenari limpidi e tranquilli; immaginarne l’evoluzione a medio e lungo termine appare oggi ancora e quanto meno imprudente.
«Nei prossimi giorni – sostenne il sindaco Salvatore Mangiacotti all’indomani della consegna al segretario cittadino della Margherita delle deleghe dei tre assessori del partito – promuoverò degli incontri con le forze di maggioranza per poter avviare un confronto sui punti programmatici, da sostenere nei prossimi 4 anni, e sulla composizione della squadra che dovrà portarli a compimento. Insieme alla nuova giunta riorganizzeremo la struttura comunale razionalizzando gli uffici comunali, provvederemo ad attivare la mobilità interna ed esterna e opereremo un riassetto delle figure apicali del nostro comune. Sono certo che il senso di responsabilità che contraddistingue le forze della coalizione sarà determinante per arrivare ad una soluzione rapida e efficace nel solo interesse della nostra città».
Di giorni ne son passati parecchi, ma di conferme, di nuovi accordi, della «composizione della squadra» purtroppo non si è rilevato nulla di positivo e di risolutivo. Un mese, quello trascorso, in cui è regnato il silenzio assoluto, da parte sia degli amministratori che dei partiti. Si è giocato molto sulle parole, uscite dagli ambienti vicini ai partiti, ma mai dai canali ufficiali, in cui si è affermato tutto ed il contrario di tutto, dalle motivazioni di fondo della crisi, ai contenuti delle riunioni di «maggioranza», alla pianificazione e programmazione amministrativa futura.
Non è stata, come si dice, una buona giocata quella messa in piedi dagli amministratori cittadini di lasciare una città quasi non amministrata in un momento, quello estivo, nel quale doveva essere priorità assoluta essere presenti per poter volgere attenzioni con servizi, attività e iniziative verso le decine di migliaia di turisti e pellegrini che hanno affollato costantemente la città. Situazione che dà ancor più da pensare se si considera l’aver coniato, oggi purtroppo solo uno slogan, «San Giovanni Rotondo città dell’accoglienza»; accoglienza che viene meno proprio nel periodo dell’anno in cui deve essere espressa in tutte le sue potenzialità ed efficienza.
Con tutte le buone ragioni politiche che poteva avere la Margherita per esigere il rispetto degli accordi pre-elettorali, forse sarebbe stato più opportuno spostare in avanti nel tempo l’iniziativa di rimettere le proprie deleghe assessorili nelle mani del segretario cittadino; identica accortezza avrebbe potuto avere lo stesso sindaco Mangiacotti nel revocare dapprima le deleghe e poi gli incarichi a tutta giunta comunale.
Notizie, sempre di corridoio, forse perché pressati dall’intervento del prefetto, dalle rimostranze dei cittadini e dei partiti dell’opposizione, preannunciano comunque l’imminente rientro della crisi. La nuova giunta non dovrebbe prevedere per il momento la copertura di tutti gli assessorati ma solo di cinque con l’impegno in tempi stretti di ridefinire ruoli e uomini.