Una spezia, mille virtù
Originario dell’Asia orientale, lo Zingiber officinale, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Zinziberacee. Ha l’aspetto di una canna e può raggiungere il metro d’altezza, ma la parte utilizzata sono i rizomi, nodosi, profumati e leggermente piccanti.
Conosciuto da millenni in Cina e Asia, giunge sul Mediterraneo tramite gli Arabi; il suo utilizzo è perlopiù alimentare, ma nei paesi asiatici viene riconosciuto fra le piante medicinali più importanti, una conferma che arriva anche dalla scienza moderna, grazie alla sua composizione: ricco di acqua, carboidrati, fibre alimentari, cenere, calcio, fosforo, sodio, potassio, magnesio, ferro, manganese, zinco e rame, vitamine B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, vitamina E, alanina, arginina e cistina, acido glutammico e acido aspartico, prolina, serina, lesina, glicina e tirosina.
Usato fresco, essiccato o in capsule, è utile per contrastare nausea e vomito (sia dovuti alla gravidanza che a seguito di chemioterapie); è un ottimo digestivo; è antipiretico, grazie alla sua azione diaforetica («che fa sudare») combatte raffreddori e sintomi influenzali; usato come tonico in caso di stanchezza cronica e come protettore delle mucose gastriche; assunto regolarmente riduce il colesterolo e aiuta a bruciare calorie. Recenti studi hanno individuato nello zenzero uno dei dieci alimenti anti-cancro. Esso, infatti, avrebbe una funzione protettiva contro i tumori in particolare quello del colon retto.
MPC