«Nel centrosinistra con dignità ma non per forza!».
Rifondazione Comunista e Verdi sono ritornati, con questa affermazione, a discutere la possibilità di formulare una nuova proposta a sindaco e di riflesso alla sua maggioranza, per un loro rientro in seno all’organo di governo della città.
In un consiglio comunale di metà ottobre, si ricorderà, il partito della Rifondazione Comunista ed i Verdi, attraverso una dichiarazione del consigliere comunale Matteo Barbano, presero ufficialmente le distanze dalla maggioranza che sostiene il sindaco diessino Salvatore Mangiacotti.
Le motivazioni apportate alla base della decisione furono il mancato rispetto degli accordi sottoscritti (fu dichiarato «fagocitando» l’assessorato dei Verdi) e l’ostinazione a non volere riconoscere a Rifondazione la libertà di scelta del proprio rappresentante nell’organo di governo, oltre alla indisponibilità da parte della maggioranza di rimettere in discussione i nuovi equilibri politici nati senza una discussione allargata nel centro-sinistra.
Oggi il partito guidato localmente dal consigliere comunale Matteo Barbano afferma che nessuno può accusarli di mancanza di coraggio nell’assumersi le responsabilità di governo considerato che, per far ciò, avevano scelto come loro esponenti nell’esecutivo uomini riconosciuti e rappresentativi oltre che espressione delle loro forze politiche.
«Nei giorni scorsi – si legge in una nota congiunta di Rifondazione e Verdi – in due diversi incontri con il sindaco, abbiamo dato un ulteriore segnale di coerenza col mandato elettorale e di interesse alla coalizione di centrosinistra. Alla proposta del sindaco di riaffidare l’incarico (obtorto collo) all’ex assessore Nicola Capuano e constatata l’indisponibilità di quest’ultimo a far parte della nuova giunta (ulteriore riprova che l’atteggiamento del PRC e dei Verdi nelle varie fasi della crisi non era dettato dall’attaccamento alla poltrona di questo o quell’assessore, ma dalla mancanza di garanzia sull’agibilità politica) abbiamo, di contro, formulato un’ulteriore proposta. Rifondazione e Verdi potrebbero anche concordare con il sindaco un assessore che li rappresenti entrambi, a patto che si azzeri tutto l’esecutivo o comunque si dia vita ad una giunta, in coerenza con il processo di rinnovamento intrapreso prima delle elezioni, e che tale discussione possa riprendere con la partecipazione attiva di tutti i partiti».
Ad una prima risposta vagamente interlocutoria del sindaco, come dichiarato da Matteo Barbano, a cui pare non vi sia stato alcun segnale nuovo da parte della maggioranza, i due partiti ritengono di non poter accettare lo stravolgimento degli impegni elettorali tanto meno oggi si sentono garantiti dal sindaco rispetto ai nuovi accordi di maggioranza, considerati i modi con i quali sono state gestite le varie fasi della crisi nella quale ritengono sia stata penalizzata esclusivamente la sinistra.
«Se la proposta non sarà presa in considerazione – conclude la nota di Rifondazione e Verdi – d’ora in poi il nostro atteggiamento nei confronti della nuova amministrazione, sia in consiglio comunale sia nel paese, sarà critico, costruttivo e mai pregiudiziale, teso a salvaguardare, sempre e comunque, atti in favore della città e dei cittadini di San Giovanni Rotondo. Lo abbiamo dimostrato con il nostro impegno per l’Istituto Polivalente, per lo spostamento del depuratore, per il Piano di Assetto Idrogeologico».
g.p.