Al via i colloqui formativi per combattere droga, bullismo e alcol
I carabinieri di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico hanno organizzato un incontro per discutere con i giovani di temi attualissimi come la droga, il bullismo, l’uso smodato di alcool, gli atti di delinquenza e i fenomeni di devianza in età minorile. Dopo gli concertanti episodi degli ultimi mesi accaduti in Capitanata, che hanno visto minori protagonisti di violenze, abusi e delinquenza, i carabinieri di San Giovanni Rotondo hanno incontrato nei giorni scorsi gli alunni della scuola media “San Giovanni Bosco” di Rignano Garganico.
Il comandante Gianfranco Campobasso ha aperto il dibattito chiedendo agli studenti di intervenire direttamente con delle domande. Tanti i quesiti rivolti al responsabile del comando della città di San Pio, che da un po’ di tempo è impegnato, assieme ai colleghi dell’arma, nell’espletamento di una serie di progetti di collaborazione con le scuole dei comuni di Rignano Garganico, San Marco in Lamis, ma anche di Sannicandro Garganico e di Cagnano Varano.
Tra i temi del dibattito il bullismo, la droga e l’uso di alcol. A questo proposito si è ricordato l’incidente di qualche mese fa proprio a San Giovanni Rotondo, quando un ragazzo ha investito, a folle velocità, una coetanea senza accorgersene.
Sul bullismo il tenente Campobasso ha detto: “Il bullo è chi ha dei problemi a socializzare e non riesce ad avere un confronto sereno con chi gli sta di fronte. Non è bullo chi litiga con l’amico, ma chi si comporta seguendo schemi mentali delinquenziali. Parallelamente al bullo c’è il cosiddetto spettatore, che ha le stesse responsabilità penali e legali di chi fa il prepotente. Ai ragazzi e alle ragazze presenti, come pure a quelli degli altri comuni del promontorio e della Capitanata, voglio dire di prendere coraggio e di denunciare, prima ai genitori e poi agli insegnanti, eventuali maltrattamenti ripetuti da parte di amici di scuola, di strada o di paese. Non tenetevi le cose dentro, anche perché il bullo e lo spettatore sono i primi ad aver bisogno di aiuto. Non lo fate per voi, fatelo per loro”.
IL CASO DI “ARTURO”, ASSUNTORE DI EROINA FIN DALL’ETA’ DI 11 ANNI, DA 7 ANNI FREQUENTATORE ASSIDUO DI CARCERI E RIFORMATORI
La storia che racconteremo parla di un ragazzo emarginato, oggi maggiorenne, assuntore di eroina fin dall’età di 11 anni. Per convenzione lo chiameremo “Arturo”. E’ l’eroe-non eroe della San Giovanni Rotondo di oggi, il bullo, il baby-delinquente che ha passato gli ultimi 7 anni della sua vita tra riformatori, centri di recupero e carceri minorili. Ricca la sua fedina penale: spacciatore, truffatore, estortore, rapinatore. Che dire di più? “Arturo” è un ragazzo ovviamente non come gli altri, vissuto fino ad 11 anni in un ambiente emarginato e senza controllo, che al gioco del calcio, alla play station, ai rapporti di amore e di sesso primario ha preferito lo “sport” più redditizio della violenza, del furto, dello spaccio di droga, della rapina. “Arturo”, che credeva e forse crede ancora nell’eroina come palliativo per i suoi malesseri, è la vittima di una società che lo ignorava, lo ignora e continuerà ad ignorarlo,
IL PRESIDE RICCARDO ABRUZZESE: “RAGAZZI STATE ATTENTI, LE COSE SARANNO DIFFICILI FUORI DA QUESTA SCUOLA”
“Cari ragazzi oggi le cose che vi diciamo possono sembrarvi storie da film, ma la vita è dura, potreste trovarvi in serie difficoltà, state attenti soprattutto quando vi ritroverete a frequentare le superiori nei paesi limitrofi”. E’ l’avvertimento lanciato dal dirigente scolastico Riccardo Abruzzese ai suoi alunni nel corso dell’incontro tra la scuola e i carabinieri a conclusione di un complesso progetto di studio e conoscenza dei fenomeni “bullismo”, “droga” e “alcool”. “Con questi incontri non vogliamo tediare con inutili paure gli alunni della nostra scuola – ha spiegato all’Attacco il preside Abruzzese – ma vogliamo far capire loro che c’è bisogno di stare attenti. Loro che vivono a Rignano sono un po’ più fortunati degli altri. Qui sono un po’ più controllati dei coetanei di San Marco o San Giovanni. La tranquillità e la serenità che può offrire Rignano, tuttavia, non deve farci cullare sullo scampato pericolo o sull’impossibilità che i ragazzi e le ragazze caschino in disavventure. La scuola, i genitori, la parrocchia, le altre istituzioni devono contribuire a mettere in piedi un nuovo sistema formativo, capace di rispondere ai disagi e affrontare con maggiore serenità eventuali problemi di devianza, bullismo, droga o alcolismo”.
IL COMANDANTE CAMPOBASSO: “NON INIZIATE MAIA D USARE
E’ un giovanissimo comandante, appena trentenne, il tenente Gianfranco Campobasso. A tutti è sembrato il fratello maggiore dei ragazzi intervenuti al dibattito su droga, bullismo, alcolismo e devianze varie in età adolescenziale. Forse anche per questo è riuscito a mettersi a proprio agio e soprattutto a mettere a proprio agio gli studenti delle tre classi medie. “Ai ragazzi che me lo chiedono dico sempre di non iniziare mai ad assumere sostanze stupefacenti, solo così un giorno non si troveranno a chiedere aiuto per uscirne fuori – ha spiegato all’Attacco il tenente Campobasso – non metto sullo stesso piano il bullismo, l’alcolismo e l’uso di droga, ognuno ha la sua problematica, dico solo che se si ha un problema è meglio affrontarlo in famiglia o rivolgendosi ad istituzioni importanti come la scuola. L’insegnate può essere il confessore o il consulente per emergenze spesso esistenziali o disagi spesso provocati dal mondo che circonda questi ragazzi e queste ragazze”.