Bellissima giornata a Rignano Garganico
Una giornata insieme al paese più piccolo del Gargano. Ad accogliermi è il Presidente della Pro Loco di Rignano Garganico, che affaticato, ma felice, ha coordinato piccoli e grandi dettagli di una giornata di Festa, diffusa su tutto il territorio Nazionale.
Una festa contro lo spopolamento, in cui i borghi più belli d’Italia aprono le porte mostrando i propri tesori attraverso la musica, il folklore, degustazioni, raduni di auto e moto d’epoca, visite guidate, mostre e convegni.
Un’iniziativa che oltre a far conoscere più da vicino i piccoli centri, cerca di cogliere l’occasione per parlare dei problemi che colpiscono questi paesi che rischiano di essere dimenticati.
In occasione della 10ma Festa Nazionale dei Piccoli Comuni “Voler Bene all’Italia” ha debuttato il Consorzio delle Pro Loco del Gargano con l’iniziativa “Il Turismo si sente ma non si vede”. Nel suggestivo Centro Visite Grotta Paglicci, esaltato da alcune proiezioni fotografiche di panorami e luoghi dei piccoli paesi gioielli dell’intero Gargano, numerosi ospiti hanno relazionato il progetto e i percorsi futuri.
L’iniziativa del Consorzio si inserisce nel più ampio programma della “Festa Nazionale dei Piccoli Comuni” che da dieci anni viene celebrata anche nel Comune di Rignano Garganico. Un appuntamento non affatto casuale, ma un’iniziativa che vuole comunicare una stretta collaborazione tra Pro Loco ed istituzioni che faccia però da piattaforma alle associazioni ed alle imprese che faticano a far decollare i loro prodotti di qualità.
Nonostante l’impegno e il duro lavoro, i piccoli imprenditori garganici non riescono a delineare un mercato che ripaghi i sacrifici quotidiani, ma soprattutto è necessario attivare una politica che risponda ad un progetto di ampio respiro sociale ed economico, che faccia bene ai piccoli comuni e all’intera Capitanata.
Una bella giornata, un segnale positivo che riporta la speranza di un ritorno di attenzione culturale verso le piccole realtà cittadine, premesso che è importante che si traduca in azioni politiche per ripopolarla e ricreare un senso di comunità altrove andato perduto.
Berto Dragano
“Il Sud che cerco ogni giorno è annidato nei paesi più sperduti, il Sud che resiste dove c’è poca gente, dove ci sono alberi, erbacce, cardi, il Sud che vive ancora solo dove è più dimesso, il Sud che non crede alla pagliacciata del progresso, il Sud dei cani randagi, dei vecchi seduti sulle scale, delle case di pietra incollate in lunghe file che si attorcigliano. Questo Sud vive ancora solo nell’interno ma bisogna andare a cercarlo.”
Tratto da “Terracarne”- F. Arminio
N.B. Nei prossimi giorni le interviste ai protagonisti realizzate dalla nostra redazione