Gli effetti collaterali del Partito Democratico?
Sarebbe stato giusto e consequenziale, dopo i fatti avvenuti, riunire la segreteria dei D.S. per espellere dal partito Nicola Martino che con il consigliere della Margherita Fania Michelantonio sono stati i promotori e i firmatari della caduta dell’amministrazione del sindaco Salvatore Mangiacotti.
Giusto, consequenziale e, aggiungo, senza prova di appello visto che la decisione dei due consiglieri è maturata e portata avanti né nella sede istituzionale, (il consiglio del 14 poteva essere l’opportunità di spiegare ai cittadini il gesto) né nella sede del partito.
E credo che Martino, come Fania, risponderebbero a questa “punizione” con un grosso chissenefrega tanto ci sarà il partito Democratico.
Se non ci fosse stato l’appuntamento del 14 ottobre, giorno della nascita del nuovo partito che spazzerà via tutto il passato, il consigliere Martino, sempre ligio alle direttive dl partito, avrebbe intrapreso questa strada? Avrebbe agito in questo modo fregandosene sia dei dirigenti del suo attuale partito e, aggiungo, sia della città e dei suoi abitanti senza spiegare in termini concreti il motivo di questo suo gesto forte se non ci fosse stata l’opportunità di entrare comunque nel partito democratico?
Durante questi ultimi mesi abbiamo assistito ad altre stranezze politico amministrative, altri effetti collaterali del P.D. Altri amministratori hanno gestito il proprio operato al di fuori delle logiche dei partiti, nel nostro caso i consiglieri Carmine Masciale e Carmela Ciuffreda, hanno intrapreso un determinato percorso abbandonando il partito in cui sono stati eletti essendo certi che nel Partito Democratico sarebbero entrati comunque.
C’è sempre chi ti sdogana in cambio di voti.
Però a differenza dei due consiglieri suddetti, che almeno hanno fatto preventivamente e pubblicamente la dichiarazione di uscire dal partito, il caro Nicola Martino il chissenefrega al partito a cui faceva parte lo ha detto veramente ad alta voce. Questo modo di vedere la politica potrebbe essere inteso come l’effetto collaterale della nascita di un nuovo partito, come molti pensano, anche se è più giusto intenderlo come un modo non ortodosso e molto personale di intendere la politica.
Io non so se il regolamento del nuovo Partito Democratico impedisca l’adesione di ex consiglieri che sono stati i promotori della caduta di una amministrazione di centro sinistra. Questo non mi interessa più di tanto, ma, sicuramente, sono convinto che agli occhi degli elettori del P.D. questi personaggi, se dovessero ripresentarsi, non farebbero una figura edificante.
Antonio Colella
Segretario Democratici di Sinistra