La questione è ad un bivio decisivo
Numerosi promissari acquirenti delle unità immobiliari di edilizia convenzionata realizzata dalla Sicel, hanno sottoscritto e protocollato lo scorso 1° luglio un’accorata richiesta ai competenti organismi del Comune di San Giovanni Rotondo affinché venga risolta, con la decisione che la rilevanza della questione impone, l’annosa vicenda che ha visto numerosi concittadini della nostra città vivere per decenni la situazione frustrante e drammatica di vedersi impossibilitati a divenire proprietari delle porzioni di immobili loro promessi in vendita a causa di un contenzioso nato tra la Sicel ed il Comune di San Giovanni Rotondo, rispetto al quale risultano essere vittime incolpevoli.
Dopo anni di incertezza esasperante, finalmente un punto fermo è stato posto dal TAR Puglia che, con la sentenza n. 1000/2011, ha riconosciuto la correttezza dell’operato del Consiglio Comunale nel deliberare con il proprio atto n. 81/1995, la risoluzione del contratto di concessione dei terreni a causa delle gravi inadempienze perpetrate dalla Sicel previste come condizioni risolutive dalla stessa Convenzione.
La decisione del Giudice amministrativo sembra rappresentare quella luce in fondo al lunghissimo tunnel di paure ed angosce che i promissari acquirenti disperatamente cercavano.
Finalmente, pare che siano venute in essere tutte quelle condizioni che consentiranno di definire nel modo più giusto l’annosa questione. Da un lato, infatti, il riconoscimento giudiziale del corretto operato del Consiglio Comunale di San Giovanni Rotondo che ha fatto valere la condizione risolutiva della Convenzione stipulata il 23.06.1989 con la Sicel, anche a causa delle violazioni delle norme in materia urbanistica ascritte alla stessa Sicel, dovrebbe rimuovere lo spauracchio della spada di Damocle rappresentato dall’ipoteca giudiziale iscritta sui beni contesi dagli Istituti di Credito che hanno erogato il finanziamento alla Sicel.
Dall’altro lato, il Comune, nel momento in cui diverrà proprietario dei manufatti realizzati dalla Sicel dando esecuzione (come richiesto dai promissari acquirenti) alla delibera di C.C. n. 81/1995 ritenuta legittima dal TAR, potrà portare in compensazione gli innumerevoli crediti che vanta nei confronti della Sicel in modo tale da rendere praticamente nullo l’indennizzo previsto. L’auspicio dei promissari acquirenti è che da queste vantaggiose condizioni possano trarne il giusto ristoro considerato altresì che la stragrande maggioranza di essi ha versato caparre le quali, se indicizzate con i parametri di legge, superano addirittura la misura del prezzo di acquisto previsto per l’edilizia convenzionata.
Insomma, la vicenda Sicel, su cui si è concentrato negli ultimi tempi il dibattito politico con prese di posizioni chiare e ferme di autorevoli esponenti politici locali, sembra giunta ad un bivio decisivo e la speranza diffusa è che gli Organi dell’Amministrazione Comunale possano imboccare la strada giusta.