“La poca propensione dei nostri politici a cogliere i suggerimenti che provengono dalla società civile, ha precluso il contributo alla vita pubblica degli elementi più dinamici e ricchi di esperienze di lavoro della nostra cittadina”
L’assenza di una politica attenta al comparto produttivo della città, non ha permesso la realizzazione del piano PIP, di risolvere l’esplosiva crisi alberghiera ed ha favorito l’affidamento ad imprese esterne al nostro territorio di molti dei servizi della Casa Sollievo della Sofferenza.
L’imprenditoria di una comunità ricca di risorse come la nostra, non può essere abbandonata a se stessa. Vi è necessità di una politica che esca fuori dalla logica del piccolo cabotaggio, che sia di ampio respiro e faccia da volano per lo sviluppo.
Occorre il concorso della politica affinché le realtà imprenditoriali ed economiche della città, unitamente alle parti sociali facciano sistema per affrontare le nuove sfide legate alla normalizzazione e valorizzazione del nostro territorio, per inventarsi un diverso modo di intendere l’offerta turistica e per creare le condizioni ambientali che aiutino il pellegrino alla riflessione e alla meditazione.
Noi pensiamo che San Giovanni Rotondo, in virtù delle sue grandi potenzialità, debba necessariamente ricoprire un ruolo importante per il rilancio della economia dell’intera Capitanata.
Risulta evidente che per divenire volano di un nuovo processo economico occorre combattere una mentalità politica locale ostile alla libertà economica, arcigna e punitiva nei confronti dei ceti produttivi della nostra città.
Attraverso le ultime compagini amministrative, risulta evidente che la politica locale abbia dimostrato che la sua unica missione è quella di perpetuare se stessa e il suo ricco indotto, piuttosto che dedicarsi a costruire il futuro di S. Giovanni Rotondo.
Da tempo il movimento politico culturale “Amo San Giovanni Rotondo” ha messo in guardia la politica cittadina dalla crisi sistemica nella quale si è da tempo inabissata.
Da tempo chiediamo che parole come merito, rischio e concorrenza entrino a far parte stabilmente del nostro vocabolario politico anche cittadino.
La politica locale, attraverso l’isolamento dei suoi personaggi, ha creato una frattura profonda tra mondo politico e società civile.
La poca propensione dei nostri politici a cogliere i suggerimenti che provengono dalla società civile, ha precluso il contributo alla vita pubblica degli elementi più dinamici e ricchi di esperienze di lavoro della nostra cittadina, e nel frattempo ha prodotto un sempre crescente disinteresse della parte sana, in termini di valori ed onestà intellettuale, della nostra società verso la vita politica locale.
Una comunità indirizzata a gestire innovazioni importanti per il suo futuro, non può più permettersi il lusso di fare a meno della ricchezza culturale e di esperienze dei suoi uomini migliori che si sono formati nel lavoro.
Occorre voltare pagina, archiviare un capitolo che si è ormai esaurito. E’ necessario che la politica si apra e faccia proprio queste differenti e qualificate esperienze, affinché si possa davvero invertire l’attuale ciclo negativo per ricreare, attraverso reali capacità di intervento, il giusto clima di fiducia necessario a riaprire una nuova fase politica in grado di governare i processi economici importanti, capace di inventarsi soluzioni innovative anche per attrarre nuove fasce di turisti.
Bisogna per prima cosa riappacificare il paese, cioè ricreare condizioni di serenità politica.
In un clima politico così critico, per riappacificare gli animi e portare il paese fuori della fase di emergenza in cui versa, è necessario aggregare quelle forze politiche moderate che davvero amano S. Giovanni Rotondo e siano disponibili a solcare un nuovo percorso di rinnovamento della politica.
Attraverso un governo che rispecchi la natura moderata del sangiovannese si potrà ritrovare il giusto clima politico per dare soluzioni reali alla cittadinanza, in modo da riprendere, nella totale trasparenza, lo sviluppo economico e portare i correttivi necessari per trasformare il paese in un paese moderno ed attrezzato a ricevere degnamente i milioni di futuri visitatori.
In questa ottica, il gruppo politico culturale “Amo San Giovanni Rotondo”, ha aderito al progetto per la costruzione del “Centro Moderato” insieme alla Democrazia Cristiana e all’Italia dei Valori, nell’intento di dare continuità al progetto di cambiamento che ci ha visto protagonisti già nelle scorse elezioni amministrative del 2005.
Il gruppo politico culturale
“Amo San Giovanni Rotondo”
Il Coordinamento Politico