“Derubati ma non sconfitti”
(La casta colpisce ancora)
Gli ultimi avvenimenti giudiziari elettorali che ci hanno visto direttamente interessati, hanno confermato quanto sia ad interpretazione la legge in Italia. Dopo che una sentenza della Cassazione, massimo grado di giudizio, aveva stabilito che l’unico detentore del simbolo dello Scudo Crociato e della dicitura Democrazia Cristiana fosse l’On. Pizza in qualità di segretario nazionale dello stesso partito; la Commissione Elettorale del Ministero degli Interni (negli ambienti si vocifera sotto la pressione di due candidati premier) ha pensato bene di non tenerne conto e di decidere arbitrariamente su quali sentenze dovevano essere prese in considerazione e quali no.
Da questo ne è scaturita l’esclusione del citato simbolo a favore di quello dell’U.D.C. Fatto questo che si è ripetuto sia a livello provinciale che comunale, anche se nel recente passato, in elezioni comunali di altri paesi il problema non è sorto. Ora non sta a noi giudicare l’operato di tali commissioni, lo faranno per noi le dovute istituzioni. Il problema principale, però, almeno per San Giovanni era quello di dover correre il rischio di non essere presenti nella tornata elettorale, e vedere così bruciato il lavoro svolto in questi anni. Perciò il direttivo della Sezione di San Giovanni Rotondo, sentiti gli organi provinciali e incalzati dai tempi tecnici, unitamente al gruppo politico del “Circolo della Libertà” hanno deciso di andare avanti presentando una lista unica di candidati al comune, sotto un nuovo simbolo di partito, inseriti nella coalizione che vede nel dott. Vito SOLLAZZO il candidato sindaco.
A tal proposito vorremmo ringraziare l’On. Fitto per la disponibilità ad averci fornito il suo simbolo, quale “la Puglia prima di tutto”. Stesso metodo è stato adottato per la Provincia, dove si appoggia la candidatura del dott. Franco BISCEGLIA, nella lista “la Capitanata prima di tutto”.
Comunque, dopo tutto ciò le nostre prerogative e la nostra linea politica non cambiano, quindi chiediamo a chi ci ha seguiti e sostenuti fino ad ora di continuare a farlo, anche se abbiamo perso uno stemma non abbiamo perso l’identità che ci contraddistingue e la volontà del cambiamento. In ogni caso ci auguriamo che la legge faccia il suo corso, per ciò che riguarda il simbolo, e anche se l’iter sarà lento, speriamo nel giudizio imparziale ed insindacabile, noi siamo pazienti ed aspetteremo.
La Segreteria