Obiettivo comune: "La centralità del cittadino e dei suoi diritti"
Si è svolto in un clima di pieno rispetto reciproco l’incontro promosso dal “New Pasteus” fra i cinque candidati sindaci espressione dei partiti e movimenti della città. Un segnale, indubbiamente positivo, quello di una animosità mancata che da più parti, invece, alla vigilia dell’incontro era stata prospettata e data per scontata.
La “reciproca conflittualità” fra alcuni dei candidati era senza dubbio tangibile, in alcuni frangenti anche rivelata, ma l’obiettivo e la priorità di dare risposte sulla governabilità della città ha prevalso sul resto.
Sono state poste a ciascuno dei candidati diverse domande per le cui risposte hanno avuto a disposizione, per ognuna, tre minuti; domande approntate dalla redazione del portale www.sangiovannirotondonet.it/copia e poste dai giornalisti presenti all’incontro, Giovanni Piano e Giulio Siena, oltre che da Antonio Lo Vecchio e Chiara Nardella.
Di seguito, le domande e le conseguenti risposte fornite dai candidati sindaci.
Perché avete scelto di correre in questa competizione, o meglio qual è stato l’elemento fondamentale o la situazione che vi ha spinto alla scelta?
Michele Fini (UDC – Terzo polo – Agire insieme – CDL Daunia – Alleanza per San Giovanni Rotondo)
- Sono in politica dal 1976; ho iniziato l’attività da assessore, poi sindaco, quindi segretario della locale DC per poi lavorare 10 anni in ambito provinciale. Sono qui non per orgoglio (forse sono più spaventato per la grossa responsabilità) ma perché spinto da un “senso di missione”. Quando si raggiungono elevati livelli di soddisfazione allora scatta la molla. A San Giovanni si può e si deve fare molto. Fino a 15 giorni fa non ero affatto convinto di accettare perché volevo una coalizione la più ampia possibile; i sei raggruppamenti con tutto un loro lavoro di impegno e convincimento mi hanno fatto confermare la disponibilità. L’ultima spinta, tengo particolarmente a ricordare, è quella giunta da Alleanza Nazionale che ha scelto di sostenermi a candidato sindaco, rinunciando al proprio simbolo, pur consapevoli di poter subire pesanti decisioni dal partito.
Gennaro Giuliani (Di Pietro, Italia dei valori – Quadrifoglio San Giovanni Rotondo – Partito Socialista – Partito Democratico)
- La mia candidatura, come tutti ormai sanno, è stata molto travagliata (annunciata dai giornali già prima che io stesso ne dessi la disponibilità). Ho accettato, è inutile negarlo, con notevoli difficoltà. La prima cosa, comunque, a cui ho pensato è stata la mia ultima esperienza professionale, quella alla Banca di Credito Cooperativo: credo di aver fatto bene ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Questo mi ha fatto riflettere se potevo pensare ancora di metter a disposizione le mie competenze e professionalità a favoree della comunità in cui vivo, San Giovanni Rotondo. La risposta ovviamente è stata “SI” e la mia età, 41 anni, penso possa consentirmi lo sforzo per poter condurre 5 anni di “ordinaria” amministrazione.
Bruno Gorgoglione (La Sinistra, l’Arcobaleno)
- Perché la candidatura a sindaco? “Qualcuno doveva farlo” mi verrebbe da dire d’impulso ma, ovviamente ci sono ragioni ben più serie alla base della mia scelta ed a quella del mio partito. San Giovanni Rotondo proviene ed ha vissuto una storia dalle responsabilità “trasversali”; è una città che al di là di chi l’ha amministrata nel recente passato vive una realtà che ha subito passivamente il passare delle varie amministrazioni senza che i bisogni primari dei cittadini venissero soddisfatti. Io vorrei fare tutte quelle “cose normali” per dare risposte alla mia comunità. Con il gruppo che mi sostiene “vogliamo essere l’alternativa al paese” per dare voce e sostegno, ripeto, ai miei concittadini.
Vito Sollazzo (Democristiani per San Giovanni Rotondo – Moderati per San Giovanni Rotondo – La Puglia prima di tutto – Il Popolo della Libertà – Libertà e Solidarietà)
- La mia non è stata una disponibilità. Il mio nome è stato “vivisezionato” nell’ambito della mia coalizione che, all’unanimità, ha deciso la mia designazione a candidato sindaco. Una coalizione che nella sua interezza ha partecipato e condiviso il progetto politico-amministrativo. Accettando ho voluto darmi la responsabilità di “fare una scelta di vita” alla cui base ho anteposto tutta la mia passione e competenza, che il gruppo ha ritenuto idonea per dare una svolta alla nostra città; una città gestita fino ad oggi, è sotto gli occhi di tutti, con esiti disastrosi. Il nostro impegno primario sarà quello di gestire la cosa pubblica con l’oculatezza e l’accuratezza con le quali tratteremmo un qualcosa di nostro.
Pietro Gerardo Violi (Oltre le bandiere)
- Non nego che mi verrebbe più facile parlare ad un congresso scientifico. Dopo la pensione, raggiunta lo scorso mese di luglio, ho girato il mondo a parlare di Padre Pio, ebbene, ho dovuto rilevare quanto sia impressionante la conoscenza internazionale che ha San Giovanni Rotondo. E questa è una grossa responsabilità. Con il mio gruppo di “Oltre le bandiere” mi sono incamminato “per un progetto sociale” ma non avevo alcuna intenzione di candidarmi, anzi da presidente del movimento avevo suggerito che nessuno dei componenti lo facesse. Abbiamo cercato un candidato al di fuori, ma la risposta di tutti, prima di ogni cosa, è stata “dove volete andare da soli”. Così, considerato il mio contributo alla nascita del movimento gli aderenti hanno deciso la mia designazione. L’aver accettato vuole essere solo un “atto di riconoscenza verso la mia città”.
Sarebbe, forse, troppo facile dire: dal 15 aprile (o dal 29 aprile in caso di ballottaggio) si ricomincia a costruire ed a programmare. San Giovanni Rotondo viene da un periodo non facile e di difficoltà: il ricominciare è pieno di responsabilità. Come ed a cosa pensate per il rilancio di San Giovanni Rotondo?
Michele Fini (UDC –Terzo polo – Agire insieme – CDL Daunia – Alleanza per San Giovanni Rotondo)
- Non occorre un centesimo per l’immediato rilancio di San Giovanni Rotondo; occorre solo pazienza nell’ascoltare le parole del popolo e non quelle di chi pensa di andare avanti denigrando gli altri. Per amministrare il paese occorre l’umiltà di mettersi a disposizione di tutti. Il nostro programma è realistico, senza fumo; un programma che già nei primi 100 giorni farà vedere i suoi contenuti. Un esempio su tutti: entro 90 giorni dovranno esser rilasciate le prime concessioni P.I.P.
Gennaro Giuliani (Di Pietro, Italia dei valori – Quadrifoglio San Giovanni Rotondo – Partito Socialista – Partito Democratico)
- Non abbiamo ricette magiche. Il rilancio potrà avvenire solo dopo un lungo e faticoso lavoro per far crescere l’economia della città, oggi incentrata solo su due poli di attività, il settore turistico e quello sanitario. Occorrerà investire sull’agricoltura e sull’artigianato e, in tale direzione, il Comune dovrà farsi promotore di uno sviluppo delle attività partendo dalle assegnazioni dei lotti P.I.P. Si dovrà pensare da subito poi alle infrastrutture senza dimenticare i cittadini ed i loro disagi, e la precarietà del lavoro.
Bruno Gorgoglione (La Sinistra, l’Arcobaleno)
- Un rilancio può avvenire se c’è stato un lancio! A San Giovanni Rotondo non c’è stato. Occorre per la nostra città una capacità progettuale a lungo termine che le recenti amministrazioni non hanno avuto. Occorre pensare al “lancio” di quelle attività e servizi indispensabili per la comunità. Gli asili nido, le scuole materne, si pensa che siano sufficienti? In ordine all’assistenza agli anziani si pensa di esser a livelli dignitosi dei servizi che si rendono? E’ ovvio che girando tutto intorno alle risorse, al bilancio disponibile, occorre programmare gli interventi con coerenza dando le giuste priorità.
Vito Sollazzo (Democristiani per San Giovanni Rotondo – Moderati per San Giovanni Rotondo – La Puglia prima di tutto – Il Popolo della Libertà – Libertà e Solidarietà)
- Voglio dare alla domanda una risposta secca: il rilancio è culturale! La cultura di chi fa politica, da intendere al servizio dei cittadini e non per fini particolari o personali. I “ruoli” sbagliati o inappropriati in politica non portano da nessuna parte. Per San Giovanni Rotondo è indispensabile una rivoluzione culturale per potersi riprendere da una immagine che dà al di fuori a dir poco pessima. La città deve riprendersi se stessa.
Pietro Gerardo Violi (Oltre le bandiere)
- I nostri studi di settore ci confermano che occorre spingersi verso una crescita culturale, ma più di tutto la città ha bisogno di ordine e legalità dando priorità alle esigenze degli anziani. Togliere i disagi è già un rilancio! Sarà importante fornire corsi di perfezionamento per i giovani, per dar loro una professionalità in più da giocarsi nel mondo del lavoro. Sforzi verso fonti di energia pulita potranno dare ulteriore crescita alla città.
Spesso i contenuti programmatici dei partiti si sovrappongono fra loro e non consentono agli elettori di recepire le differenza fra gli uni e gli altri. Cosa vi distingue dagli altri programmi. Quali sono le vostre peculiarità?
Michele Fini (UDC –Terzo polo – Agire insieme – CDL Daunia – Alleanza per San Giovanni Rotondo)
- Tengo a precisare che i programmi non sono tutti uguali. Ho letto tutti quelli dei miei colleghi candidati e ritengo che il mio progetto, al confronto, sia completamente differente ed innovativo. Ho predisposto un programma che ha una unica peculiarità: presuppone, per rappresentare i nostri concittadini, un comportamento di rispetto della persona umana. E questo, in alcuni “ambiti”, non lo riesco a vedere.
Gennaro Giuliani (Di Pietro, Italia dei valori – Quadrifoglio San Giovanni Rotondo – Partito Socialista – Partito Democratico)
- La nostra peculiarità sta nel nuovo modo di concepire l’amministrare, stabilendo le priorità di attuazione. Il programma rimane il fulcro di tutto ma con regole fra tutti gli attori della vita amministrativa; purtroppo o fortunatamente l’esperienza passata insegna. L’impegno principale sarà quello di dare concretezza alla nostra azione ordinaria, senza pensare a progetti faraonici.
Bruno Gorgoglione (La Sinistra, l’Arcobaleno)
- Credo che i programmi non siano sovrapponibili, ma spesso complementari, è questo è sicuramente positivo. La nostra peculiarità? “Correre da soli”, perché riteniamo di poter dare più attenzione alla comunità e di esser più presenti rispetto agli altri. Vi è un concetto di “politica di sudditanza” dove il potere comanda, la popolazione obbedisce. Questo non deve più accadere. Ci siamo dati 180 giorni per la realizzazione di progetti che necessitano purtroppo di tempi tecnici medio-lunghi. Abbiamo la consapevolezza che occorre una “cura da cavallo” per recuperare.
Vito Sollazzo (Democristiani per San Giovanni Rotondo – Moderati per San Giovanni Rotondo – La Puglia prima di tutto – Il Popolo della Libertà – Libertà e Solidarietà)
- Non abbiamo affatto un programma copia-incolla. Abbiamo tante e diverse motivazioni; ci siamo dati dei principi e non valori da tenere sempre in evidenza: legalità, trasparenza, contatto diretto con i cittadini ed un modo di porsi molto chiaro: No all’affarismo, con la coscienza di realizzare opere ed interventi senza interessi nascosti.
Pietro Gerardo Violi (Oltre le bandiere)
- Ho poco da dire: la nostra peculiarità, che è la nostra forza, è quella di essere un solo gruppo; un gruppo che, pur avvicinato da tanti per una adesione ad altri progetti, è rimasto compatto con l’obiettivo prefissato di “fare un paese nuovo”.
Cultura, sport, mondo giovanile, sono attività mai considerate prioritarie. Cosa prevedono i vostri programmi per tali problematiche?
Michele Fini (UDC –Terzo polo – Agire insieme – CDL Daunia – Alleanza per San Giovanni Rotondo)
- Ribadisco ancora il concetto che i programmi non sono tutti uguali evidenziando che nel mio programma ho dato molta importanza ai giovani ed allo sport. L’aver pensato alla gestione di un eliporto turistico, proprio da affidare ai giovani, ne è un esempio. A loro è andato il pensiero nel momento in cui si è progettata, tra le altre cose, la pista da sci in sintetico da realizzare sulla collina della cava dismessa ad est della città.
Gennaro Giuliani (Di Pietro, Italia dei valori – Quadrifoglio San Giovanni Rotondo – Partito Socialista – Partito Democratico)
- La tematica giovani deve partire da un percorso di istruzione. Occorre partire da lontano, confrontandosi sul tema della cultura. Il progetto regionale “Bollenti spiriti” ne è un esempio. Mi ripeto, ma la prossima amministrazione deve garantire di lavorare per l’ordinario mettendo a regime tutti quegli interventi di manutenzione delle strutture esistenti.
Bruno Gorgoglione (La Sinistra, l’Arcobaleno)
- Sono convinto che non bisogna imporre una cultura preconfezionata ai giovani considerati spesso “teste da riempire”. Il mio è un “NO” alla monocultura; occorre pensare alle esigenze dei non allineati, ai non conformisti. Vanno ricercati, poi, nuovi spazi pubblici per i nostri ragazzi, magari anche riconvertendo luoghi oggi destinati ad altro.
Vito Sollazzo (Democristiani per San Giovanni Rotondo – Moderati per San Giovanni Rotondo – La Puglia prima di tutto – Il Popolo della Libertà – Libertà e Solidarietà)
- Dobbiamo pensare a garantire spazi, sport e cultura, non solo ai giovani. Le attività ed appunto i luoghi non devono essere peculiarità di pochi. Una attenzione particolare è giusto che venga rivolta ai nostri ragazzi ma tutti, ribadisco, devono avere il giusto spazio.
Pietro Gerardo Violi (Oltre le bandiere)
- Ritengo di primaria importanza l’impegno da dare ai giovani, allo sport ed alle attività culturali. Le dotazioni sportive, non solo per fini agonistici, e di infrastrutture di altra natura devono essere da stimolo ai giovani per consentire loro di far emergere le proprie qualità.
Il prossimo 24 aprile ci sarà l’ostensione del corpo di San Pio. Quali saranno le vostre eventuali attività o iniziative?
Michele Fini (UDC –Terzo polo – Agire insieme – CDL Daunia – Alleanza per San Giovanni Rotondo)
- Il nostro augurio è che l’evento possa durare 2 anni; sarà un “lievito” se la città saprà accogliere con servizi di qualità. L’obiettivo è quello di portare tutti i fedeli che si recheranno sulla tomba di San Pio, gratuitamente, anche nel centro cittadino. Stiamo pensando anche a vigili in alta uniforme a cavallo da far stazionare in Piazza Padre Pio ed a guide turistiche da impegnare per l’accompagnamento ai luoghi d’interesse del centro storico.
Gennaro Giuliani (Di Pietro, Italia dei valori – Quadrifoglio San Giovanni Rotondo – Partito Socialista – Partito Democratico)
- Riconfermo innanzitutto in questa occasione la piena solidarietà al vescovo ed ai frati. L’amministrazione, pur laica, deve garantire una giusta accoglienza; per tale ragione non possiamo che supportare il lavoro fino ad ora condotto dal commissario prefettizio ed impegnarci per fornire servizi di qualità ai turisti.
Bruno Gorgoglione (La Sinistra, l’Arcobaleno)
- Personalmente sono un agnostico, non esprimo la mia religiosità. Ritengo però che vi sia una attenzione generale troppo elevata sulla figura di San Pio. Una sovraesposizione mediatica che certamente non fa bene alla città. Desidererei che si abbassassero i toni e che si ponesse attenzione solo sulla umiltà del messaggio di San Pio: il sollievo della sofferenza.
Vito Sollazzo (Democristiani per San Giovanni Rotondo – Moderati per San Giovanni Rotondo – La Puglia prima di tutto – Il Popolo della Libertà – Libertà e Solidarietà)
- Quanto sta per accadere non dobbiamo intenderlo di esclusivo carattere di religiosità. Dobbiamo avere tutti la responsabilità di partecipare con sinergie di azioni affinché San Giovanni Rotondo possa dare la sua immagine migliore. Sarà una grande opportunità di collaborazione.
Pietro Gerardo Violi (Oltre le bandiere)
- Giovanni Paolo II definì San Pio “Memoria obbligata” e questo dice tutto. Occorre esser umili e sostenere il lavoro del commissario prefettizio per poter esser davvero città dell’accoglienza.
Quale pensate potrà essere il vostro primo ordine del giorno di Giunta?
Michele Fini (UDC –Terzo polo – Agire insieme – CDL Daunia – Alleanza per San Giovanni Rotondo)
- Da esperto di commercio dico subito e senza titubanze di voler pensare al Palazzetto polifunzionale.
Gennaro Giuliani (Di Pietro, Italia dei valori – Quadrifoglio San Giovanni Rotondo – Partito Socialista – Partito Democratico)
- Ovviamente ci sarà da pensare alla gestione dell’evento legato a San Pio e poi attivarsi per rimettere in moto la macchina amministrativa-organizzativa comunale.
Bruno Gorgoglione (La Sinistra, l’Arcobaleno)
- Puo’ esser considerata presunzione tentare di ribaltare alcuni funzionamenti ma dico decisamente che occorre riorganizzare la macchina amministrativa. Il quadro attuale è davvero infelice.
Vito Sollazzo (Democristiani per San Giovanni Rotondo – Moderati per San Giovanni Rotondo – La Puglia prima di tutto – Il Popolo della Libertà – Libertà e Solidarietà)
- Stiamo pensando anche noi alla macchina amministrativa: ogni settore comunale dovrà esser affidato a dirigenti competenti con l’obbligo, sembra quasi superfluo dirlo, di riferire al primo cittadino.
Pietro Gerardo Violi (Oltre le bandiere)
- Ordine e legalità sono per noi fondamentali. I nostri atti saranno rivolti ad iniziative che evitino il creare una città anarchica ed abusivista, strade verso le quali purtroppo abbiamo evidenza ci si stia indirizzando.
Terminiamo con una non domanda: Avete gli ultimi tre minuti per convincere l’elettore a votarvi.
Michele Fini (UDC –Terzo polo – Agire insieme – CDL Daunia – Alleanza per San Giovanni Rotondo)
- Ognuno ha scritto la storia della propria vita. Voglio dare il mio contributo con “entusiasmo ed esperienza”. Le cose non si fanno quando si è “piccoli”. Una grande famiglia, la nostra coalizione, può far tanto. Sento tale forza e sono convinto di potercela fare, insieme a tutto il mio gruppo ed ai cittadini di San Giovanni Rotondo. Io ed il mio gruppo ci abbiamo messo la faccia.
Gennaro Giuliani (Di Pietro, Italia dei valori – Quadrifoglio San Giovanni Rotondo – Partito Socialista – Partito Democratico)
- L’invito a votarmi è perché sono portatore di un progetto innovativo, quello del Partito Democratico. Il “Si può fare” è la mia risposta all’antipolitica. State con noi perché promettiamo di mettere al centro dell’attenzione il programma, il contatto con voi, il monitoraggio delle attività e degli impegni. Diciamo fin da ora “NO” ai tempi imposti o a prefissate scadenze perché necessita una lenta rivoluzione, una rivoluzione nel modo di far politica, con nuove regole. Chiedo di credere nel sottoscritto.
Bruno Gorgoglione (La Sinistra, l’Arcobaleno)
- Occorre cambiare spartito, musica, ma anche i musicisti! C’è un grosso desiderio di cambiamento ma avverto anche il sentore di un diffuso “non voto”. Noi vogliamo esser i primi a voler dimostrare che non siamo tutti uguali. Al bisogno di rinnovare rispondiamo che occorre innovare per poter cambiare.
Vito Sollazzo (Democristiani per San Giovanni Rotondo – Moderati per San Giovanni Rotondo – La Puglia prima di tutto – Il Popolo della Libertà – Libertà e Solidarietà)
- Idealmente ho cercato di capire perché votare uno dei 5 candidati. Ebbene vorrei che tutti pensassero a delle parole impresse in un luogo da dimenticare “Chi non conosce la storia è condannato a riviverla”. Le faccio umilmente anche mie: Noi vi offriamo una opportunità, ma ricordate ed avete sempre presente ciò che è successo alla nostra città. Sappiate, comunque, che con Vito Sollazzo avrete un amico….in comune.
Pietro Gerardo Violi (Oltre le bandiere)
- Siamo il gruppo della governabilità. Sicuri di non voler occupare poltrone ma di voler dare il nostro contributo e metterlo a disposizione dei sangiovannesi. Il municipio è la vostra casa. Vogliamo garantire diritti, non più favori. Amiamo questa città; città del sole, città internazionale che deve esser degna di rappresentare il suo Santo.
Giovanni Piano
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