“CANDIDATI e… candidati!!!”
La formalità non è mai necessaria quando si ha rispetto di chi si ha di fronte; così come un invito non cambia di sostanza se è fatto telefonicamente o tramite lettera, purché sia chiaro negli intenti.
Probabilmente la Confcommercio non la pensa allo stesso modo visto l’indecoroso trattamento riservato ai consiglieri provinciali rispetto ai candidati sindaci durante la riunione svoltasi il 3 aprile nel chiostro di San Francesco. La differenza fra i due gruppi si è palesata da subito: ai candidati sindaci è stato mandato un invito per iscritto con relativo posto a sedere, mentre ai consiglieri provinciali, dopo una telefonata, non è stato "riservato" neanche un posto tra le poche sedie destinate al pubblico. Ma il vero rammarico non è questo.
Pensavo di esser stato invitato per ascoltare le esigenze della categoria e per proporre le mie idee per migliorare tutto quell’indotto, di competenza provinciale, che è parte integrante e necessaria per un possibile sviluppo di tutta la nostra città, invece sono stato relegato a semplice auditore (a differenza dei candidati sindaci che hanno potuto esporre con dovizia di particolari le loro opinioni).
Come può un’associazione del genere fare una simile caduta di stile?
Come può dare un contributo fattivo e propositivo alle amministrazioni quando non riesce nemmeno nel piccolo a gestire un evento semplice come un incontro con i candidati?
Mi auguro vivamente che questo "scivolone" sia dovuto alla frenesia elettorale e che tali situazioni non vengano più a ripresentarsi.
Oltre il Polo – Antonio Piano